Vigilanza su ipotesi di maltrattamento di animali

La Polizia Locale esercita la vigilanza sulle modalità con cui vengono accuditi gli animali per prevenire tanto pericoli all’incolumità pubblica quanto casi di maltrattamento di animali

Tutela del benessere animale

  • La legge regionale n. 5 del 2005 individua responsabilità e doveri di chi si occupa o convive con un animale: a tutti gli effetti è ritenuto responsabile della sua salute e del suo benessere e deve provvedere alla sua idonea sistemazione, fornendogli adeguate cure ed attenzioni, tenendo conto dei suoi bisogni fisiologici ed etologici secondo l’età, il sesso, la specie e la razza (articolo 3 della legge). La legge n. 5/2005, inoltre, disciplina la materia rispetto al commercio, all’allevamento, all’addestramento degli animali e rispetto al loro utilizzo in esposizioni e competizioni.

Anagrafe canina e colonie feline

  • La legge regionale n. 27 del 2000 si occupa dell’anagrafe canina e dei canili, delle colonie feline (famiglie di gatti che vivono in giardini e parchi), stabilisce le norme contro i maltrattamenti e contro il randagismo, prevede iniziative di informazione e sensibilizzazione (in particolare nelle scuole) per favorire una cultura di rispetto degli animali.
    La legge vieta inoltre l’abbandono di cani, gatti o di qualsiasi altro animale. Il proprietario può rinunciare a tenerli con sé e in questo caso deve informare il Comune di residenza che provvede a trasferirli nei canili municipali.

  • E‘obbligatorio registrare il proprio cane presso un’apposita anagrafe: con questo sistema si è voluto contrastare il fenomeno del randagismo e soprattutto quello ben più significativo dell’abbandono degli animali. E’ necessario rivolgersi agli uffici dell’anagrafe canina del Comune dove con l’iscrizione dell’animale viene consegnato un microchip, una piccola capsula sterile non irritante per la cute dell’animale che contiene un numero. Questo codice viene registrato in una banca dati dei microchips gestita per tutta la regione dalla Provincia di Bologna. Il medico veterinario (in libera professione oppure del Servizio veterinario delle Aziende Usl) che inserisce il microchip con una speciale siringa sotto la pelle del cane. Un’operazione simile a una vaccinazione e assolutamente indolore. L’alternativa al microchip è il tatuaggio di riconoscimento (oggi però sempre meno utilizzato), che viene applicato sulla cute del cane con una penna elettrica.

  • Le colonie feline sono famiglie di gatti che vivono in giardini, parchi o altre aree ristrette dove comunque sia per loro possibile trovare cibo (in genere grazie all’intervento di persone che amano gli animali). Queste colonie sono protette dalla legge regionale 27/2000 anche perché possono essere una fonte di equilibrio per l’habitat circostante rispetto all’invasione di altri animali meno graditi, come i ratti. Al tempo stesso devono essere gestite perché – sovrappopolandosi – non producano a loro volta problemi igienico-sanitari: il Servizio veterinario delle Aziende Usl o singoli medici veterinari in libera professione lavorano con le associazioni animaliste e anche con singoli cittadini per controllare (attraverso le sterilizzazioni) la proliferazione dei gatti e per tenerli in salute. Il censimento delle colonie feline è gestito dai Comuni.

Maltrattamenti degli animali e vivisezione

Il maltrattamento o l’abbandono degli animali sono puniti dal codice penale. Con la legge 189 del 20 luglio 2004 (“Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali”) sono state inasprite le pene, per l’abbandono e il maltrattamento dell’animale e per l’uccisione immotivata.

Con un’ordinanza del 24 dicembre 2002 il Ministero della salute ha vietato l’utilizzo dei cani e dei gatti per il confezionamento e la commercializzazione di pelli e pellicce.