06 Aprile 2020

Consulenti, aziende e dipendenti presi in giro dal sistema Italia

di Massimiliano Alberghini

In un contesto economico drammatico come quello che stiamo vivendo, l’utilizzo della cassa integrazione è certamente l’unico modo che può permettere il mantenimento del posto di lavoro e la sopravvivenza del datore di lavoro, nella speranza che azienda e posto di lavoro sopravvivano a questa emergenza.

Quotidianamente sentiamo informazioni distorte da parte di chi, al governo (con la g rigorosamente minuscola) dovrebbe traghettarci oltre questa situazione drammatica: i soldi delle casse integrazioni arriveranno puntuali, nessuno rimarrà indietro, liquidità alle aziende, i lavoratori stiano tranquilli ….. E’ FALSO , non è vero. Moltissimi dipendenti non avranno lo stipendio nei tempi promessi e chi ci governa non può non saperlo. Intanto occorre sottolineare che vi sono svariati tipi di cassa integrazione, non uno uguale per tutti e questo ovviamente complica l’operatività e, in secondo luogo, per quanto riguarda le casse in deroga (che sono moltissime) è stato disposto che occorre obbligatoriamente per poter fare la domanda l’accordo preventivo con le associazioni sindacali, una marca da bollo (che occorrerà andare a comprare) la firma obbligatoria del datore di lavoro.

Ebbene ad oggi la maggioranza degli accordi non sono tornati firmati dalle associazioni sindacali e pertanto le domande di cassa integrazione sono di fatto bloccate e voi pensate che il 14 aprile, come sbandierato, l’INPS accrediti lo stipendio ai lavoratori ?

Non sto accusando i sindacati che si sono trovati da evadere un numero sproporzionato di pratiche in tempi troppo ristretti. Sarebbe bastato legiferare che gli accordi potevano essere allegati successivamente alla domanda e magari senza marche da bollo (lo stato sciacallo vuole lucrare anche su un’emergenza economico-sanitaria).

Questa è la verità, per guidare una macchina complessa come lo Stato occorre essere fortemente preparati, e per guidarla in tempi di crisi ancora di più e questo è il dramma.

Massimiliano Alberghini Capogruppo