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OST - Open Space Technology 19 - 20 Novembre 2011

L’appuntamento è per Sabato 19 Novembre dalle 9.30 alle 18.00 e Domenica 20 Novembre dalle 10.00 alle 12.30, presso la scuola Bruno Pasini di Via Caorle 24.

Il percorso di progettazione partecipata si conclude con l’incontro dedicato alla scrittura del Documento della Partecipazione, ovvero le proposte della cittadinanza per il POC tematico Darsena di Città.

Il metodo di lavoro è quello dell’Open Space Technology: è la prima volta che si sperimenta in città. Si tratta di uno strumento democratico ed innovativo.

L’appuntamento è per Sabato 19 Novembre dalle 9.30 alle 18.00 e Domenica 20 Novembre dalle 10.00 alle 12.30, presso la scuola Bruno Pasini di Via Caorle 24.

 

Open Space Technology

Siate pronti ad essere sorpresi

Se al termine dell’incontro avrete pienamente raggiunto le vostre aspettative iniziali ciò significa che probabilmente avete perso tempo.

 

Cosa è

  • é uno strumento di apprendimento informale che agevola la circolazione di informazioni, conoscenze, esperienze all’interno delle organizzazioni.
  • consente di rendere incontri, seminari e convention più appassionanti e coinvolgenti;
  • crea le condizioni per una partecipazione aperta al confronto ed all’innovazione;

 

Quando utilizzarla

  • Argomento reale ed importante
  • Complesso
  • Diverse idee su come affrontarlo
  • Certa dose di conflitto
  • Urgenza

 

Cosa aspettarsi

  • Tutti gli argomenti più importanti sul tavolo.
  • Tutti discussi.
  • Abolite le lamentele.
  • Rimane traccia scritta di tutte le discusssioni.
  • Priorità e programmi di lavoro.

 

Applicazioni

  • 25 anni di applicazione
  • Oltre 100 mila casi di applicazione
  • 110 paesi del mondo
  • Gruppi da 5 a 2000 persone.

 

Come nasce

  • intuizione di Harrison Owen, antropologo prestato alla consulenza aziendale a metà degli anni ’80;
  • avendo organizzato una conferenza internazionale di grande successo, era rimasto impressionato dal fatto che secondo i partecipanti le cose più interessanti e innovative fossero emerse durante i coffee break.
  • Come mai il coffee break è così importante per chi partecipa ad incontri?
  • Perché nei coffee break le persone sono libere di scegliere con chi parlare, di cosa parlare e per il tempo che vuole.
  • E’ possibile far si che lo spirito del coffee break permei il 90% dei lavori, e non il 10%?

 

Perché utilizzarla

  • Potente strumento di apprendimento informale;
  • Elimina i rancori;
  • Aumenta la capacità (del singolo e del gruppo) di risposta ai continui mutamenti dell'ambiente competitivo in cui le persone operano promuovendo apprendimento reciproco e collaborazione alla soluzione dei problemi.
  • Rafforza i legami tra gli attori intervenuti e promuove l’emergere di nuove idee sulle cose da fare.

 

Caratteristiche distintive

  • le persone sono libere di discutere, rispetto ad un tema comune, gli argomenti che ritengono più interessanti con le persone che condividono quegli interessi;
  • tutte le discussioni sono autogestite dai partecipanti;
  • i risultati di queste discussioni vengono raccolti in un instant report che i partecipanti ricevono al termine dei lavori.

 

Come funziona

I lavori si aprono con una sessione plenaria in cui tutti i partecipanti siedono in cerchio. Il facilitatore “apre lo spazio” introducendo il tema della giornata e spiegando come funziona l’Open Space Technology. Successivamente i partecipanti costruiscono, con l’aiuto del facilitatore, il programma dei lavori. Chiunque voglia proporre un argomento da discutere ha la possibilità di farlo. Una volta costruito il programma di lavoro le persone si riuniscono in gruppi per discutere le diverse proposte, in una serie di sessioni successive (anche in più giorni di lavoro) secondo il programma che hanno coralmente definito. Al termine dei lavori ogni gruppo prepara una breve relazione sull’argomento discusso. Tale relazione viene raccolta dal facilitatore che:

  • ne affigge una copia in bacheca perché tutti la possano immediatamente leggere;
  • la include nel redazionale dell’istant report che verrà distribuito al termine dei lavori.

I lavori si chiudono con una sessione plenaria in cui tutti i partecipanti hanno modo di commentare i risultati dei lavori.

 

A cosa serve tutto questo?

L’ambizione di chi sceglie di utilizzare l’Open Space è quella di trasformare un semplice incontro in un grande shaker di idee, cioè uno spazio di creatività ed innovazione, in cui le proposte dei singoli potranno essere arricchite dai contributi degli altri.

 

Chi sono i conduttori?

In questo incontro sono i partecipanti stessi a decidere gli argomenti delle discussioni. Tempi, metodo e alcune semplici regole sono introdotte dai facilitatori.

 

Per la prima realizzazione di un Open Space Technology a Ravenna, La Darsena che vorrei ha coinvolto due tra le più esperte conduttrici di questo tipo di incontri: Marianella Sclavi e Sara Seravalle.

 

Marianella Sclavi, sociologa ed esperta di progettazione partecipativa, è stata docente del Politecnico di Milano. E’ consulente in programmi di risanamento dei quartieri e di progettazione degli spazi pubblici, con incarichi dei Comuni di Torino (1998-2002), Bolzano (2004), Bologna (2005), di comunicazione interculturale per diverse province, enti regionali, istituzioni scolastiche e ONG. È membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Alexander Langer di Bolzano, e del Board of Advisors del Grameen Foundation Program di microcredito in Kosovo, su incarico della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Già nota per il saggio “Arte di ascoltare e altri mondi possibili” (B Mondadori Editore), ha recentemente pubblicato con Lawrence Susskind “Confronto creativo. Dal diritto di parola al diritto di essere ascoltati” per le edizioni etal.

Sara Seravalle è professore a contratto di Urbanistica nel corso di laurea in Scienze Umane dell’Ambiente, Territorio e Paesaggio presso l’ Università degli Studi di Milano – Facoltà di Lettere e Filosofia. Ha partecipato a progetti finanziati da enti locali in qualità di facilitatrice senior tra cui l’attivazione del Tavolo di Garanzia per l’attuazione del PPGR della Provincia di Modena, la facilitazione dei processi partecipati di Agenda 21 Locale (Ente Parco delle Madonie, Comune di Como, Provincia di Varese, Provincia di Pavia).

 

 

 

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