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Open Space Technology

Sabato 19 e Domenica 20 si è svolto l'ultima tappa della prima fase del processo partecipativo "La Darsena che Vorrei" con l'Open Space Technology.

Si è svolto, durante il fine settimana appena trascorso, l’Open Space Technology, ovvero l’ultima fase di questa prima tappa del processo partecipativo “La Darsena che vorrei”.

 

Coloro che hanno avuto modo di prendere parte in questi mesi al progetto di urbanistica partecipata, hanno potuto sperimentare questa tecnica tanto innovativa quanto coinvolgente, sotto la guida di Marianella Sclavi e Sara Serravalle, due delle massime esperte in Italia di questo tipo di incontri. I lavori sono iniziati sabato 19 novembre alle 9.30, quando, dopo essere stati accolti e registrati, i partecipanti sono stati invitati a sedersi disponendosi in cerchio all’interno del teatro della scuola elementare Pasini. Ha preso dunque la parola Marianella Sclavi, che ha brevemente spiegato le modalità dell’incontro che stava per iniziare. L’Open Space technology (OST) si fonda infatti su quattro principi fondamentali:

 

  1. “Chiunque venga è la persona giusta”: le decisioni saranno prese da chi è intervenuto all’OST, è inutile perciò interrogarsi su chi sarebbe potuto venire o sul contributo che avrebbe potuto portare;
  2. “Qualsiasi cosa accada è l’unica che possiamo avere”: il risultato ottenuto durante l’intero arco della giornata di discussioni è l’unico possibile, è necessario avere totale fiducia nelle capacità e nei contributi di chi partecipa;
  3. “Quando comincia è il momento giusto”: è sempre il momento giusto per iniziare una discussione, quindi, nonostante siano fissati comunque degli orari, è importante che la creatività segua il suo corso senza troppi vincoli temporali.
  4. “Quando è finita è finita”: la discussione creativa a volte può richiedere più tempo del previsto, oppure può anche accadere il contrario. Se l’argomento non richiede altro tempo per scambiarsi idee, è inutile continuare, meglio dedicarsi ad altro.

 

L’OST inoltre ha un’unica regola ovvero “la legge dei due piedi”, che ci ricorda che abbiamo due piedi e dobbiamo essere pronti ad usarli se necessario. Infatti, al contrario di quello a cui siamo abituati, se partecipiamo ad un gruppo che tratta argomenti che non ci interessano, siamo autorizzati a passare al gruppo successivo, il nostro lavoro sarà così certamente più produttivo. Inoltre ci sono due metafore che evocano gli atteggiamenti che possiamo tenere durante la discussione: il bombo e la farfalla. Il bombo è rumoroso, passa da un punto all’altro impollinando i luoghi in cui si posa; la farfalla, invece è più silenziosa e gradevole, si sposta continuamente ma portando un’atmosfera di tranquillità per gli altri.

 

A questo punto Marianella ha concluso la seduta plenaria invitando i partecipanti a suggerire delle idee per rispondere alla domanda “Quali proposte per il POC Darsena”, scrivendole su cartoncini da apporre alla bacheca allestita per l’occasione con orari e luoghi (le aule della scuola) delle 3 sessioni previste. Ognuno ha potuto così indicare i temi che gli stavano più a cuore e il risultato sono stati ben ____ argomenti di discussione. Hanno potuto partecipare anche gli alunni di 2 classi di terza media della scuola Montanari che hanno dato il loro vivace e prezioso contributo.

 

Al termine della giornata il punto di incontro è stato nuovamente il teatro della scuola elementare per la seduta plenaria conclusiva durante la quale è stato consegnato l’”Instant report”, ovvero la raccolta di tutte le idee emerse durante le discussioni dei vari gruppi di lavoro. L’appuntamento è stato fissato per la mattina seguente, domenica 20 novembre, nel corso della quale si è svolta la fase di “convergenza”, cioè l’analisi e la sintesi delle proposte emerse nella giornata precedente. Sono state quindi compilate due liste, una con le “parole chiave” e l’altra con le azioni da mettere in pratica subito (“sobit”), per iniziare immediatamente a cambiare il volto del quartiere “Darsena di città”.

 

Ha preso quindi la parola l’assessore all’urbanistica Gabrio Maraldi, che dopo avere ringraziato i partecipanti per il prezioso contributo reso, ha ricordato quali saranno le tappe successive del progetto “la Darsena che vorrei”, che non si concluderà qui. L’ulteriore passo sarà il 17 dicembre p.v. con la consegna alla Pubblica Amministrazione, da parte degli operatori di Città Attiva, del documento della partecipazione, che concorrerà alla stesura delle linee guida del POC TEMATICO “Darsena di città”. Il POC sarà quindi redatto tenendo conto delle idee emerse durante tutto il processo partecipativo e sarà probabilmente adottato entro l’estate del 2012 (giugno-luglio), dando così avvio alla seconda parte della partecipazione, che consisterà nella possibilità, da parte dei cittadini, di fare delle osservazioni al piano adottato. Anche durante la fase di controdeduzione (risposta puntuale e motivata alle osservazioni pervenute), i cittadini potranno essere chiamati a dire la loro, con modalità e tempi ancora da definire. Quindi, dopo un breve saluto dell’assessore alla partecipazione Valentina Morigi, che ha ancora una volta ringraziato tutti per l’impegno e l’entusiasmo profusi in questo lungo percorso partecipativo, Marianella Sclavi ha invitato tutti a suddividersi in piccoli gruppi di 4 o 5 persone per sintetizzare tutto il lavoro svolto in 3 punti di convergenza e 1 punto di divergenza. Infine ognuno ha espresso, in seduta plenaria, i risultati di quest’ultima discussione, che entreranno anch’essi a far parte del documento della partecipazione, somma e sintesi dell’intero percorso compiuto in questi mesi.

 

L'istant book (scaricabile sotto alla sezione Allegati e Link) contiene la sintesi delle discussioni e proposte dei 24 gruppi di lavoro attivati sabato 19, con la partecipazione di circa 160 persone.
Durante il seminario ogni partecipante ha avuto la possibilita di proporre un tema o una proposta, e tutti i partecipanti la possibilita di scegliere liberamente a quali gruppi di lavoro partecipare. L'istant book è scritto dai gruppi stessi e riporta un titolo, gli argomenti dei quali si è discusso, le proposte concrete alle quali si è arrivati, il nome di chi ha proposto il gruppo di lavoro e i nomi di chi ha partecipato. E' stato consegnato la sera stessa di Sabato 19 a tutti i partecipanti, e analizzato e discusso durante la giornata di Domenica 20. L'istant book non è il Documento della Partecipazione, ma un suo importante capitolo.

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