
Educare al pensiero
Educare al pensiero rappresenta un diritto fondamentale dell’infanzia da tutelare e perseguire. Come fare per riconoscere validità al pensiero di bambini e bambine e creare uno spazio e un tempo per accoglierlo, in qualsiasi forma esso si esprima?
“Avere cura delle domande” è un primo passo nella direzione di un riconoscimento della (reale) partecipazione dei bambini alla loro infanzia e al mondo che condividiamo con loro. Passare dall’idea di un’educazione per l’infanzia a un’educazione con l’infanzia, guardando i bambini e le bambine non più come destinatari di riflessioni e pratiche adulto-centriche ma come co-costruttori di esperienze di apprendimento e di esercizio del pensiero. Il pensiero del bambino non viene più visto come “magico” (poiché separato dalla razionalità) ma come una macchina complessa e in continua evoluzione, che macina domande su domande, ipotesi su ipotesi, mettendo alla prova gli adulti e la “loro” realtà. I pensieri dell’infanzia sono differenti, originali, creativi, ma anche confusi, illogici, egocentrici, a volte imbarazzano l’adulto perché interrogano la nostra limitata capacità di immaginazione e il nostro spirito divergente ormai sopito. Predisponendo setting educativi, ma anche spazi di dialogo in famiglia, che incoraggino il bambino ad esprimere la propria voce e a partecipare attivamente ai contesti che abita si può sostenere il diritto all’ascolto e al pensiero. Filosofare con l’infanzia, prendendo sul serio le domande esistenziali ed evitando di sviare le domande “difficili”, che possono turbare noi adulti, consente di accompagnare i bambini nell’attraversamento dei loro vissuti, senza lasciarli in balìa dei propri sentimenti. Gestire le domande “scomode” dei bambini è una grande sfida per gli adulti che hanno responsabilità educative e per i genitori, perché sono i “grandi” stessi ad avere un rapporto complicato con le emozioni e perché l’infanzia spesso richiama un istinto di protezione. Di fronte alle domande dei bambini dovremmo allora interrogarci noi per primi su quali significati attribuiamo ai grandi temi dell’esistenza. Gli adulti che cercano di proteggere i bambini dalle loro domande esistenziali rischiano di rallentare un’importante esperienza di apprendimento della vita. Gli albi illustrati per l’infanzia sono particolarmente adatti alla pratica filosofica con i bambini, innescano domande, aprono prospettive divergenti e permettono di scovare risposte definitive. Impegnarsi verso la comprensione dell’infanzia e delle sue domande permette ai “grandi” di avvicinarsi a quelle caratteristiche dell’età infantile spesso abbandonate (meraviglia, curiosità, immaginazione, senso del possibile); accogliere le domande “difficili” è una sfida ma anche un grande cambio di rotta. Allora…via libera al filosofare insieme a bambini e bambine!
A cura del Coordinamento Pedagogico