Dal 5 al 14 settembre 2025 la danza contemporanea e di ricerca torna protagonista a Ravenna con la ventisettesima edizione del Festival Ammutinamenti: un programma di 25 eventi diffusi in diversi luoghi della città, tra le piazze del centro storico, musei, gallerie d’arte, teatri, spazi inconsueti e naturalistici, che accoglie la pluralità di sguardi, visioni e poetiche di oltre 30 artisti e artiste nazionali e internazionali affermati e giovani proposte, trasformando per dieci giorni Ravenna nella “città della danza”.
Il Festival Ammutinamenti è organizzato e promosso dall’Associazione Cantieri Danza con la direzione artistica di Francesca Serena Casadio e Christel Grillo ed è realizzato in collaborazione con il Comune di Ravenna, con il contributo di MIC – Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, ATER Fondazione e con il sostegno di APT Servizi Emilia Romagna e dei fondi Otto per Mille dell’Istituto Buddisti Italiano Soka Gakkai.
In transito è la chiave di accesso di questa edizione di Ammutinamenti. Il Festival – racconta la direzione artistica – vuole essere quest’anno un invito al riconoscimento del continuo flusso della vita. Nell’accezione astrologica, i transiti sono i moti dei pianeti che, muovendosi attraverso le loro orbite così come li osserviamo dalla Terra, compiono cicli periodici e discontinui attraverso i dodici segni zodiacali. Analogamente all’astrologia che ci invita a considerare i transiti planetari come strumenti per comprendere in quale punto del nostro percorso evolutivo ci troviamo, questa edizione ci esorta a dare ascolto ai nostri processi interiori e accogliere le energie che si muovono attorno e dentro di noi, abitando il presente e indagando il nostro essere “in transito”. Il Festival apre così una scena, si fa strumento di questa osservazione cosciente. I corpi diventano simboli in movimento che tracciano mappe invisibili nello spazio e nel tempo. Questa ventisettesima edizione è un rito di passaggio a cui abbandonarsi spinti dal desiderio di ridefinire le nostre mappe e le nostre connessioni.
Come un pianeta, Ammutinamenti è quest’anno in transito nelle nostre vite.
La ventisettesima edizione del Festival Ammutinamenti – dichiara l’assessore alle Politiche culturali Fabio Sbaraglia – conferma Ravenna come città della danza, capace di valorizzare le diverse espressioni della scena contemporanea e di trasformare i propri luoghi in spazi di incontro e di visione. Con il tema In transito, il Festival si offre come occasione preziosa per riflettere sul valore del movimento e della trasformazione, rafforzando il legame tra comunità, artisti e pubblico in un percorso condiviso di dialogo e creatività.
Tra gli artisti protagonisti di questa edizione, l’atteso ritorno a Ravenna della compagnia mk di Michele Di Stefano con il moto perpetuo di Bermudas forever – premio UBU 2019 come miglior spettacolo di danza – una durational performance ispirata dalle teorie del caos, dalla generazione di insiemi complessi a partire da condizioni semplici, dai sistemi evolutivi della fisica e della meteorologia, che offre al pubblico l’opportunità di entrare nel cuore del dispositivo coreografico attraverso semplici istruzioni necessarie per porsi in dialogo con i performer (7 settembre, Artificerie Almagià), Francesco Marilungo – premio UBU 2024 per il migliore spettacolo di danza con Stuporosa – che con la prima regionale del suo ultimo spettacolo CANI LUNARI ci trasporta in una dimensione di fascino e mistero, alla scoperta della figura della strega, in un rituale collettivo per re-incantare il mondo (8 settembre, Artificerie Almagià), il talentuoso Roberto Tedesco – premio Danza&Danza come coreografo emergente 2023 – che presenta, sempre in prima regionale, We are our roots, una creazione che affronta il tema delle radici intese come eredità di provenienza intrecciando il movimento della performer con le tracce sonore di un ipnotico ed etereo handpan (7 settembre, Fondazione Sabe per l’arte). Zoe Francia Lamattina, Ida Malfatti, Monica Francia abitano gli spazi del MAR-Museo d’Arte della città di Ravenna con FRAGOLESANGUE/disordini nell’archivio, durational perfomance specificamente ideata per le sale del museo che invita il pubblico a scegliere l’inizio e la fine della propria esperienza performativa e a creare il proprio singolare spettacolo (6 settembre, MAR-Museo d’Arte della città di Ravenna) mentre il gruppo di ricerca UnterWasser ci farà immergere con l’installazione Boxes, composta da scatole che racchiudono al loro interno micro-spettacoli e giochi interattivi, in piccoli mondi poetici (5 settembre, Artificerie Almagià, appuntamento realizzato in collaborazione con Teatro del Drago).
Il coreografo e danzatore Lorenzo Morandini fa della Chiusa San Marco lo spazio scenico di La möa, performance che intreccia paesaggio, corsi d’acqua e gesto coreografico. Il ritmo del fiume e quello del corpo si influenzano a vicenda in cerca di nuove possibilità per abitarsi, svelando un mondo sommerso, fatto di impressioni invisibili ed effimere che si trasmettono fra sensazioni fisiche e ambiente. La forza del torrente agisce sul corpo, non c’è modo per catturarne l’essenza, solo viverne la potenza trasformativa e danzarla. La performance è accompagnata da una camminata guidata di tre chilometri lungo il fiume (7 settembre, Chiusa di San Marco – via Arg. Sin. Montone, Ravenna, in collaborazione con Trail Romagna).
Il connubio danza e spazio urbano è al centro del percorso nei luoghi del quartiere Darsena. A partire dal Parco Mani fiorite si snoda una passeggiata urbana intervallata da diverse performance: la coreografa Ofelia Omoyele Balogun con Figlie della Terra di Mezzo restituisce valore alle connessioni attraverso un rituale che unisce testimonianza poetica e danza in un dialogo che ricerca una nuova consapevolezza tra le fessure del proprio essere, a seguire il giovane Nagga Giona Baldina condivide con YOURS un’analisi del comportamento umano, indagando e offrendo un contesto per riflettere sui parametri con cui ogni individuo è portato a scegliere tra singolarità e collettività, definendo così il proprio punto di vista sul mondo. Entrambi i lavori sono realizzati in collaborazione con la Rete Yeakatit12-19febbraio, progetto che si occupa del processo globale di rilettura critica della storia moderna e si interessa alla storia coloniale italiana e alle sue complesse eredità. A concludere la passeggiata performativa, Segni Mossi /Alessandro Lumare e Simona Lobefaro con il loro Al cubo, performance partecipativa per bambini e bambine e adulti con musiche dal vivo di Giacomo Gaudenzi (violoncello). Un gioco di attraversamenti attivato da una struttura semipermeabile dove il pubblico è libero di muoversi ovunque e dare sfogo alla propria creatività mentre una danzatrice abita lo spazio e attraversa il dispositivo, un disegnatore traccia sulle pareti trasparenti del cubo i segni delle attività e inattività e un musicista costruisce la partitura sonora in relazione a quanto avviene tutt’attorno. Il percorso nel quartiere Darsena performativo è realizzato in collaborazione con Acer, così la presidente Lina Taddei: Torniamo a collaborare con l’Ass. Cantieri Danza con grande entusiasmo. Acer si occupa, per conto dei cittadini, di un bene primario come la casa. Poter lavorare in sinergia con chi produce, organizza e promuove l’arte e la cultura è un’azione per noi naturale. Portare la bellezza, anche quella coreografica come fa Ammutinamenti, nei luoghi da noi gestiti, completa la nostra missione. (6 settembre, Parco Mani Fiorite)
Tra gli artisti internazionali, il danzatore spagnolo Álvaro Murillo presenta 8 km en mula, una versione flamenca del celebre romanzo di García Lorca Nozze di sangue che racconta l’amore proibito di due amanti e il loro tentativo di fuga mai compiuto (5 settembre, Piazza San Francesco) e i coreografi libanesi Samer Zaher, che con la performance Ancestral Echoes mette in discussione l’idea di purezza e autenticità culturale abbracciando il concetto di molteplicità e ambiguità come posizione politica, (5 settembre, area esterna Artificerie Almagià), e Christophe Al Haber con Fragmentation in cui mostra come il corpo sia in grado di rompersi e ricomporsi al tempo stesso con una danza che gioca con l’immobilità e con un dinamico movimento animalesco (5 settembre, Giardino Deserto Rosso). Gli spettacoli dei due danzatori e coreografi libanesi sono realizzati in collaborazione con Solidarity in Motion, una rete di soggetti che collaborano a un programma di sostegno e supporto rivolto ad artisti e artiste provenienti da Paesi coinvolti in emergenze sociali e in stato di guerra.
Il Festival ospita inoltre l’anteprima di Il vangelo di Cassandra – annunciazione di una genesi di Gemma Hansson Carbone, spettacolo con cui l’artista prosegue il percorso di ricerca sull’opera di Dimitriadis esplorando la forza della parola e della voce come strumenti di evocazione e invocazione, in un atto di profonda riflessione sulla nostra identità storica e politica (9 settembre, Artificerie Almagià).
Ad arricchire questa edizione, la sezione musicale a cura di Norma APS: tra le esplorazioni sonore che fondono le trame del math rock con le vivaci cavalcate del funk degli Ananhash e le sonorità new wave e post-punk degli Edna Frau, le due band ci trasporteranno in un travolgente viaggio sonoro (5 settembre, Artificierie Almagià).
Come da tradizione il Festival ospita dall’ 11 al 13 settembre la Vetrina della giovane danza d’autore del Network Anticorpi XL, piattaforma nazionale di emersione delle nuove generazioni di artisti e artiste della danza contemporanea e di ricerca italiana oggi punto di riferimento nazionale per lo scouting. Una tre giorni per osservare le tendenze e le poetiche della giovane scena italiana, ricca di incontri, confronti e scoperte.
Quattordici creazioni – selezionate tra le 125 candidature pervenute attraverso la call Vetrina della giovane danza d’autoreeXtra dalla commissione artistica composta dai partner del Network Anticorpi XL – che riflettono la pluralità delle influenze culturali e la molteplicità delle visioni artistiche del nostro presente, delineando una mappa sensibile delle urgenze poetiche, estetiche e politiche che attraversano le nuove generazioni di autrici e autori. Le opere individuate spaziano da pratiche performative e installative a proposte di matrice più propriamente coreografica, abbracciando linguaggi ibridi che intrecciano danza, arti visive, drammaturgia e nuove tecnologie: Pietro Angelini con RMX, Violetta Cottini Do fairies have a tail?, Riccardo De Simone EVERYBODY HAS A FATE (primo studio), Laura Gazzani Graziosissimo, Nanouk DIVE, Vittorio Pagani SUPERSTELLA, Gaetano Palermo The Garden, Nunzia Picciallo Lemmy B., Pablo Ezequiel Rizzo/Voluptas SEX.EXE (primo studio), Francesca Santamaria GOOD VIBES ONLY (beta test), Miranda Secondari Gherminella_studio di voci inarticolate, Laura Simonet EN RETRAIT (primo studio), Davide Tagliavini THAT’S ALL e VIDAVÈ Company con Coraggio. La sfortuna non esiste.
Accanto alla programmazione di spettacoli e performance, la sezione Sguardi e pratiche intorno alla danza d’autore che coinvolge cittadini di tutte le età in laboratori e pratiche artistiche gratuite condotte da artisti e artiste e professionisti del settore. Dieci appuntamenti che spaziano tra pratiche di yoga per adulti e bambini, laboratori di movimento, pratiche che mescolano disegno e movimento, passeggiate filosofiche e letture dedicate ai più piccoli, per avvicinare all’arte bambine e bambine, ragazzi e ragazze e adulti e sperimentare le potenzialità espressive del movimento e della corporeità in uno spazio accogliente che si fa territorio di incontro, condivisione e scambio.
Tra i progetti laboratoriali di formazione gratuiti che vengono realizzati, il laboratorio di storytelling e giornalismo culturale applicato alla danza contemporanea con Altre Velocità per giovani appassionati tra i 18 e i 35 anni e il percorso di formazione Training Days rivolto a ragazzi e ragazze tra i 18 e i 25 anni che desiderano vivere un’esperienza nell’ambito dello spettacolo dal vivo, scoprire il dietro le quinte del Festival Ammutinamenti e cimentarsi nelle attività di organizzazione e accoglienza. Ad attraversare Il Festival, inoltre, la tappa di lavoro del percorso formativo del Network Anticorpi XL Nuove Traiettorie che coinvolge giovani coreografi e coreografe.
Oltre ad ospitare spettacoli, laboratori e progetti formativi, il Festival Ammutinamenti accoglie anche i processi creativi di nuove produzioni: dal 10 al 14 settembre Ravenna ospita, infatti, la prima tappa di lavoro dedicata alle due creazioni vincitrici di Giovane Danza Italiana. I giovani coreografi selezionati – Vittorio Pagani e le tre compagnia YoY Performing Arts, IVONA e Michele Ifigenia/Tyche – aprono al pubblico il loro processo creativo mostrando i primi appunti coreografici ed entrando in dialogo con diversi professionisti e professioniste del settore e con spettatori e spettatrici (14 settembre, Artificerie Almagià).
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