Al via il progetto LIFE FRESH: il Delta del Po protagonista di un ambizioso piano per la riqualificazione ambientale dell’habitat 3150: le paludi di acqua dolce
Ha preso avvio il 1° settembre il progetto LIFE FRESH – LIFE for FReshwater Eutrophic Swamp Habitats restoration (LIFE per il ripristino degli habitat delle paludi eutrofiche d’acqua dolce) che interverrà sulle Paludi del Lamone (Punte Alberete, Valle Mandriole, Bardello) nel Comune di Ravenna e sulle Valli di Argenta (Bassarone, Val Campotto, Traversante, Vallesanta) nell’omonimo Comune ferrarese.
Il 16 e il 17 settembre il lancio ufficiale del progetto grazie al Kick off meeting: due giorni di lavoro durante i quali il partenariato coinvolto si ritrova per dare il via alle 33 azioni progettate per migliorare le caratteristiche degli ecosistemi palustri d’acqua dolce della porzione meridionale del Delta Del Po, attraverso il ripristino dell’habitat maggiormente caratterizzante queste paludi, il 3150, e di altri habitat ecologicamente e fisicamente vicini come il 3170* e il 7210*, garantendone nel tempo la conservazione.
Il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea tramite il programma LIFE, bando 2024, sottoprogramma Natura e Biodiversità, insieme a soli altri 29 in tutta Europa. Un piano di intervento complessivo da 5.3 milioni di euro, di cui 3.2 milioni a carico dell’Unione Europea (il restante finanziato dagli enti partner). Il coordinamento del progetto è affidato al Parco del Delta del Po, che sarà accompagnato dal Comune di Ravenna per gli habitat caratterizzanti Punte Alberete, Valle Mandriole e Bardello, e dal Consorzio di Bonifica Renana e dal Comune di Argenta per gli interventi sulle Valli di Argenta, con il coordinamento scientifico di UNIFE, Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione (DISAP). LIFE FRESH si concluderà fra cinque anni, ad agosto 2030.
Non solo azioni concrete di riqualificazione ambientale ma anche azioni culturali immateriali per la costruzione di una comunità delle paludi, con l’obiettivo di coinvolgere la cittadinanza nella conservazione delle stesse grazie al rafforzamento del senso di identità, e un’analisi e revisione dei correnti sistemi di gestione dei siti per far sì che questo prezioso investimento in natura possa conservarsi.
Al centro del progetto un innovativo metodo olistico di conservazione che proporrà la reintroduzione di tutti gli elementi degli habitat target e azioni di ripristino seriale vicino agli ingressi delle acque in palude: habitat più adattabili, che diventano via via più esigenti in fatto di qualità delle acque, per fare sì che il progressivo miglioramento apportato dalla vegetazione stessa all’interno della zona umida renda possibile l’insediamento e il mantenimento di associazioni ancora più fragili.
Oggi l’impatto del cambiamento climatico ha aggravato uno stato di fragilità innato nelle aree umide che caratterizzano il Delta del Po: i sistemi idraulici realizzati nella prima metà del XX secolo durante le ultime fasi della «bonifica» non sono stati pensati né per una corretta gestione delle zone umide, né per un loro utilizzo come casse di espansione. Soprattutto, non sono oggi tarati per gli effetti dei mutamenti climatici. Il Delta del Po è stato infatti quasi completamente bonificato (le paludi d’acqua dolce occupano una superficie 10 volte inferiore delle zone umide salmastre), e le aree umide non sono più naturalmente alimentate dai fiumi che in natura sarebbero elemento di continuo rinnovamento. Aree fortemente minacciate dai mutamenti climatici quali la siccità, l’aumento del livello del mare e la conseguente salinizzazione; dall’inquinamento idrico causato dall’uso di pesticidi, diserbanti e nutrienti e dalle moltissime specie esotiche invasive.
Come si apre la parte tecnica del progetto presentata all’UE: “LIFE FRESH ha l’obiettivo di ripristinare e conservare l’habitat 3150 nella parte sud-orientale della Pianura Padana e, così, mantenere le paludi d’acqua dolce del Delta del Po. Un intervento che si rende necessario oggi: dopo, sarà troppo tardi”.
Le dichiarazioni dei partner:
Aida Morelli, presidente del Parco del Delta del Po Emilia-Romagna
“Fresh è il più bel progetto che il Parco abbia mai scritto. Unisce alla conservazione di habitat e specie rarissime, un’attenzione particolare verso aspetti di meravigliosa bellezza, come le fioriture della ninfea bianca e una preziosa attività di rivalutazione antropologica della cultura e del termine stesso di “palude”. Un progetto articolato e coinvolgente, quindi, che affronta da diversi punti di vista la complessità degli ambienti palustri, incluso il tema fondamentale della gestione delle acque”.
Michele Solmi, direttore area territorio, irrigazione e ambiente, Consorzio di Bonifica Renana
“Il Consorzio della Bonifica Renana è estremamente orgoglioso di prendere parte a questa nuova avventura che si inserisce pienamente nel percorso di tutela ambientale che da sempre ci caratterizza. Con LIFE FRESH abbiamo l’opportunità di intervenire sugli ecosistemi acquatici in gestione al Consorzio, tra i più preziosi d’Italia, riportando nuova vitalità a zone umide che negli ultimi anni hanno sofferto l’impatto del cambiamento climatico e delle specie invasive. La collaborazione con l’Ente Parco, i Comuni di Argenta e Ravenna e l’Università di Ferrara è un esempio virtuoso di come le sinergie tra enti possano generare progetti di respiro europeo capaci di produrre risultati concreti. Per noi è un ulteriore passo nella strategia di adattamento e sviluppo sostenibile che il Consorzio sta portando avanti con decisione, a beneficio non solo della biodiversità ma anche del mondo agricolo che vive e lavora nel nostro territorio”.
Barbara Monti, assessora con deleghe a Aree Naturali, Parco del Delta del Po, Politiche europee e Cooperazione internazionale, Agricoltura e Agroalimentare del Comune di Ravenna
“Il sistema di zone umide alla foce del fiume Lamone ha un eccezionale valore ambientale: la sua unicità deriva dalla vicinanza stretta di ambienti diversi per caratteristiche paesaggistiche, ecologiche e biologiche che formano un sistema complesso in grado di sostenere un’elevatissima biodiversità: una ricchezza enorme. Non possiamo permetterci di perdere questi straordinari habitat, oggi fortemente colpiti dal cambiamento climatico. Stiamo costruendo un mosaico di finanziamenti, anche grazie agli strumenti finanziari dell’Unione Europea, per dare corpo a queste parole: investiamo sulla protezione e sulla riqualificazione delle aree naturali grazie a diversi progetti che abbiamo promosso e che sono stati finanziati, tra gli altri, dai programmi di cooperazione territoriale e di sviluppo rurale, dai programmi complementari al Next Generation EU e oggi aggiungiamo questo importantissimo e corposo progetto LIFE: investiamo sulla riqualificazione ambientale delle aree naturali perché l’impatto del cambiamento climatico possa essere invertito, e per offrire nuovi percorsi di fruizione perché queste aree possano essere vissute, capite, amate e quindi protette”.
Davide Zanotti, assessore del Comune di Argenta
“Uno dei programmi più competitivi tra quelli sostenuti dall’Unione Europea: accedere a questi finanziamenti per la riqualificazione ambientale era un obiettivo di lungo periodo per il Comune di Argenta, al quale abbiamo lavorato da anni e nel quale ci impegneremo a fondo per i prossimi cinque, al fianco di un partenariato sempre più consolidato, Parco e Bonifica renana, partner quotidiani per la gestione delle Valli di Argenta; al Comune di Ravenna con il quale condividiamo
la responsabilità di proteggere e far vivere dei siti ambientali di pregio, e di UNIFE. Una priorità che ci è ben chiara da prima che l’alluvione colpisse e trasformasse proprio quelle zone, e che oggi
si impone a livello di gestione del territorio ma anche culturale: è necessario trovare il modo di vivere l’ambiente in maniera diversa da quella alla quale siamo abituati, una gestione più presente e rispettosa delle aree umide che hanno un importante e fondamentale ruolo per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico”.
Prof. Renato Gerdol, UNIFE – DISAP
“L’’Università di Ferrara è partner attivo di numerosi progetti di ricerca, ottemperando al suo ruolo istituzionale primario che basa l’essenza stessa dell’Ateneo sui fondamenti della conoscenza scientifica. Nel caso specifico dei progetti LIFE, e di LIFE Fresh in particolare, l’Università di Ferrara coniuga il ruolo di soggetto attivo nella ricerca scientifica con quello di partner che opera in sinergia con gli enti deputati alla gestione del territorio e alla conservazione dell’ambiente. Inoltre, nel LIFE Fresh l’Ateneo partecipa attivamente alle attività di disseminazione delle conoscenze tra i cittadini, in ottemperanza con i suoi obiettivi di Terza Missione”.