Cos’è l’urbanistica e di cosa si occupa

Ho notato, parlando con le persone, che non c’è molta chiarezza sul ruolo dell’urbanistica tra i non addetti ai lavori, appena dico che come lavoro mi occupo di urbanistica tutti pesano subito che io organizzi viabilità e parcheggi della città!

Credo che nell’ambito di questo processo partecipativo dei cittadini RAVENNA PARTECIPA all’URBANISTICA GENERALE sia necessario fare un po’ di chiarezza e vorrei approfittare di questa prima PILLOLA per sfatare questo luogo comune e fare luce sul concetto di urbanistica e di pianificazione urbanistica e territoriale.

La parola urbanistica nasce da urbs che significa città, di conseguenza l’urbanistica è quella disciplina che studia la città, il territorio così come modificato dall’uomo, più in generale studia gli insediamenti umani di tutte le dimensioni per decidere come operarvi le trasformazioni necessarie a soddisfare i bisogni collettivi e individuali della società che ci vive, attraverso la previsione di azioni sul contesto fisico e sull’assetto funzionale, finalizzato ad un uso razionale del territorio.

Nel tempo l’urbanistica si è evoluta profondamente e lo stesso termine è divenuto oggi insufficiente per descrivere e comprenderne i diversi aspetti, metodi e settori, è divenuto un aggettivo all’interno di parole composte come pianificazione urbanistica o progettazione urbanistica, sempre più frequentemente si sente parlare di pianificazione territoriale. Essa ha come scopo la progettazione dello spazio urbanizzato e la pianificazione organica delle modificazioni del territorio.

La pianificazione dell’assetto di una città passava, fino agli inizi degli anni ‘90, attraverso la redazione del Piano Regolatore Generale (PRG), che indicava in estrema sintesi la rete delle principali vie di comunicazione e la divisione del territorio comunale in zone destinate all’espansione, in altre zone di uso pubblico, in altre ancora da tutelare, definendo anche i rapporti minimi consentiti tra popolazione insediabile e spazi pubblici previsti. Queste indicazioni venivano messe in atto attraverso norme o piani di dettaglio per la definizione delle opere da compiersi: altezza delle costruzioni, aree destinate alle opere pubbliche, suddivisione degli isolati in lotti edificabili, ecc…

Con le leggi regionali in materia di governo del territorio ha cominciato ad affermarsi un nuovo modello di pianificazione comunale articolata su più livelli, in Emilia Romagna (LR 20/2000) si parlava di tre livelli: PSC che era il piano delle strategie di assetto e sviluppo di lungo periodo, il RUE che regolava gli interventi sul patrimonio edilizio esistente ed il POC che regolava le trasformazioni del territorio di nuovo impianto, di riqualificazione urbana e ambientale, in un ambito temporale di 5 anni (per questo soprannominato anche il piano dei sindaci).

Le nuove problematiche relative all’uso del territorio e allo sviluppo delle città, hanno inciso sulle teorie urbanistiche degli ultimi decenni del Novecento. Nell’urbanistica contemporanea, le ultime tendenze cercano di valorizzare i centri storici, che testimoniano l’evoluzione della nostra cultura, si sta abbandonando l’idea della città in espansione concentrandosi maggiormente sulla città che si rigenera all’interno dei propri “confini”, cioè del cosiddetto territorio urbanizzato (lo slogan è “costruire sul costruito”) e puntano sulla reintroduzione della natura in città, sulla messa in rete dei sistemi verdi e blu, sulle infrastrutture verdi, oltre che sul recupero delle vaste aree industriali dismesse e abbandonate, situate a ridosso dei centri storici, zone degradate e che possono essere rigenerate e reintegrate nel tessuto delle città. La Legge regionale 24/2017 dell’Emilia Romagna raccoglie in se queste ultime tendenze e chiede ai comuni di metterle in pratica con la redazione dei PUG piano urbanistico generale ed è appunto quello che il Comune di Ravenna ha avviato.

… quindi alla luce di tutto quanto ho cercato illustrare sopra risulta un po’ riduttivo dire che ci occupiamo di strade e parcheggi, siete d’accordo?

PER CHI VUOLE APPROFONDIRE:

Breve storia dell’urbanistica per tutti: DAI PRIMI INSEDIAMENTI AL NOVECENTO

Ad ulteriore chiarimento vi lascio a seguito un po’ definizioni erudite date nel tempo del termine urbanistica da testi universitari e decreti ministeriali:

«L’urbanistica è la scienza che studia i fenomeni urbani in tutti i loro aspetti avendo come proprio fine la pianificazione del loro sviluppo storico, sia attraverso l’interpretazione, il riordinamento, il risanamento, l’adattamento di aggregati urbani già esistenti e la disciplina della loro crescita, sia attraverso l’eventuale progettazione di nuovi aggregati, sia, infine, attraverso la riforma e l’organizzazione ex novo dei sistemi di raccordo degli aggregati con l’ambiente naturale. » (Giovanni Astengo, in Enciclopedia Universale dell’Arte, vol. XIV, Venezia, Sansoni, 1966).

«L’urbanistica può essere definita come l’arte di pianificare lo sviluppo fisico delle comunità urbane, con l’obiettivo generale di assicurare condizioni di vita e di lavoro salubri e sicure, fornendo adeguate ed efficienti forme di trasporto e promuovendo il benessere pubblico. Come scienza l’urbanistica pretende di scoprire la verità nella città sulle condizioni economiche, sociali e fisiche. Come arte cerca di ottenere un compromesso, sia economico sia sociale, nelle vie di comunicazione, nell’uso del suolo, nelle costruzioni e nelle altre strutture » (Thomas Adams, Encyclopedia of Social Science)

«Rappresentata come ciò che pone fine a un inesorabile processo di peggioramento delle condizioni della città e del territorio presi in esame e come inizio di un virtuoso processo del loro miglioramento » (Bernardo Secchi, Prima lezione di urbanistica, 2007)

«La disciplina dell’uso del territorio comprensiva di tutti gli aspetti conoscitivi, normativi e gestionali riguardanti le operazioni di salvaguardia e di trasformazione del suolo nonché la protezione dell’ambiente» (DPR 616/77, che ha delegato la materia urbanistica alle Regioni).

Architetto Raffaella Bendazzi