Outdoor Education nei servizi dell’infanzia 0-6 anni del Comune di Ravenna

Nei nidi e nelle scuole dell’infanzia comunali, si è progressivamente diffuso un approccio educativo, innovativo: l’outdoor education (educazione all’aria aperta), che è diventato un tratto distintivo della progettualità educativa dei servizi per l’infanzia e che trova fondamento nel Progetto pedagogico del Comune di Ravenna.

“Per un bambino/a giocare significa innanzitutto muoversi; le parole movimento ed emozione hanno la stessa radice etimologica nel terminae latino motus (e nel verbo moveo), che significa sia movimento fisico sia passione, sentimento. I movimenti del corpo e quelli dell’anima non sono affatto separati, anzi dialogano strettamente fra di loro”.

“I bambini vivono attraverso i sensi. Le esperienze sensoriali collegano il mondo esterno a quello interiore, nascosto e affettivo. L’ambiente naturale è la fonte principale della stimolazione sensoriale e, quindi, la libertà di esplorare e giocare con esso attraverso i sensi è essenziale per lo sviluppo della vita interiore”.

I principali vantaggi educativi dell’outdoor education, oltre ad un benessere generale del bambino/a nel vivere e giocare all’aria aperta:

– educare nell’ambiente, sull’ambiente e per l’ambiente: dando la possibilità ai bimbi di osservare, sperimentare nell’ambiente naturale che li circonda e attribuirvi un senso, attraverso intensi vissuti emotivi, sociali e fisici, permetterà di costruire progressivamente un atteggiamento di rispetto e di cura dell’ambiente circostante, che confluisce in un’idea globale di cura del mondo e nell’elaborazione di pensieri indelebili, a favore della natura;

– imparare dall’esperienza, insieme agli altri: l’educazione all’aria aperta riconosce l’ambiente naturale come luogo privilegiato per lo sviluppo infantile, in quanto fonte inesauribile e molto potente di esperienze, basate sulla creatività, la multisensorialità, il gioco, la socialità e “giuste dosi di novità”, che integrano ed arricchiscono, in senso evolutivo, il mondo conosciuto dal bambino/a. La “consistenza fisica” dell’ambiente esterno, gli “arredi naturali”, la sua geografia, suggeriscono una vastissima gamma di possibilità ludiche, sociali, motorie, sensoriali, estetiche ed esplorative;

– educare all’avventura: l’educazione non ha il compito di sottrarre esperienze ai bambini/e, ma di proporne sulla base di gradualità e significatività, rispetto ai bisogni di crescita a cui appartengono, anche le dimensioni del rischio (un rischio calcolato e controllato) e dell’avventura, che concorrono ad educare al senso di realtà, quella vera, concreta, non virtuale! Anche a costo di qualche ginocchio sbucciato o di un po’ di fatica o freddo sulla pelle. Non a caso il maestro Alberto Manzi affermava che i bambini/e potevano capire meglio il ciclo dell’acqua se avevano provato, qualche volta, la sensazione della pioggia sul viso.