Che cosa vuoi mangiare?

“Che cosa vuoi mangiare?” è una domanda che sempre più frequentemente viene fatta dai genitori ai bambini. La tendenza è quella di assecondare i figli su molte cose compreso il cibo. In alcune famiglie ci si trova a cucinare tre o quattro pietanze diverse per poter accontentare le preferenze di tutti.
Accompagnare i bambini nell’esplorazione di nuovi gusti non è affatto semplice, ci vuole tempo e pazienza e occorre tollerare la frustrazione che qualche volta il bambino si alzi da tavola senza aver mangiato molto.
Partiamo dal lattante; il bambino nei primi mesi di vita si nutre con il latte e questo gli basta, ma ad un certo punto arriva il momento di provare altro, arriva il momento dello svezzamento; in questa fase a nessun adulto viene in mente di chiedere al bambino che cosa desideri mangiare, e non solo perché siamo consapevoli che ancora non saprebbe risponderci, ma anche perché sappiamo che ha bisogno di assaggiare sapori nuovi, nuove consistenze e allo stesso tempo è il momento di iniziare a mangiare seduto su un seggiolone e con un cucchiaio e non più tra le braccia della mamma. Sappiamo che il bambino deve crescere e che dobbiamo accompagnarlo nelle sue conquiste e nei suoi bisogni.
Al contrario con i bambini più grandi sembra sia più difficile chiedere loro di assaggiare cibi nuovi o proporre anche cibi che non sono di loro gradimento, ma che sappiamo essere sani e utili ad una buona alimentazione. Il compito degli adulti è quello di non farsi spaventare dalle proteste dei bambini ed esercitare con pazienza e flessibilità un ruolo di negoziazione, mantenendo ferma dentro di noi, come genitori, l’idea di ciò che è bene per nostro figlio, ma lasciando anche ai bambini il tempo di avvicinarsi gradualmente alle nuove abitudini.
Lasciare troppa possibilità di scelta ai bambini tende in realtà a destabilizzare e li porta a dover fare da soli, a dover prendere decisioni senza avere la maturità emotiva e cognitiva per farlo.

A cura del Coordinamento pedagogico del Comune di Ravenna