Fino al 31 gennaio 2020 c’è tempo per l’iscrizione alle Scuole dell’Infanzia statali e paritarie (comunali e private). Si può dire che nel nostro territorio la totalità dei bambini in età 3-6 anni frequenta la scuola dell’infanzia. Arrivare a tale traguardo, significa, per un genitore, pensare che il proprio figlio/a sia diventato grande, pronto per affrontare il nuovo percorso e non sempre ci si sofferma a considerare l’enorme importanza che tale opportunità ha nella vita di un bambino, il quale, essendo in realtà ancora “piccolo”, ha bisogno, comunque, di gradualità e sostegno nella nuova esperienza.
Nel nostro tempo in cui i bambini abitano sempre di più gli spazi chiusi e protetti (la casa, le palestre per le attività sportive…) e sempre meno sperimentano dal vivo la realtà esterna, assorbiti nella loro dose quotidiana di televisione, videogiochi, tablet, ecc., la scuola dell’infanzia diventa un’opportunità straordinaria di incontri, di amicizie, di emozioni, di giochi liberi, per il gusto di giocare e di imparare stando insieme.
La scuola rappresenta una società in miniatura ed ogni bambino/a vi porta sé stesso e le sue esperienze di vita, con i suoi pregi e difetti, le sue doti e mancanze; ognuno col suo temperamento, i suoi sentimenti, i suoi desideri e le sue paure. E trova inevitabilmente, nella relazione quotidiana con i compagni, quei legami di amicizia e “amore” che nutrono il suo mondo interiore; fili che si intrecciano e uniscono, in modo naturale senza bisogno dell’intervento degli adulti.
Una scuola dell’infanzia, quindi, che si prende cura dei sentimenti e delle emozioni, senza censure è una scuola che permette al bambino/a di imparare la cura di sé stesso, passando dalla dipendenza all’autonomia, con la libertà di “attraversare”, sperimentare, portandole alla luce, le emozioni naturali che permeano tutta l’esistenza umana, la gioia, la rabbia, la tristezza, la paura.
E’ una scuola, che insegna da subito comunanza, solidarietà e quindi cittadinanza, attraverso il prendersi cura dell’altro, del compagno, come altro da sé, una persona con propri bisogni e desideri da rispettare e condividere. A scuola si impara che la via più corta verso noi stessi passa proprio attorno agli altri e al mondo.
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