La seduta del 23 gennaio 2013

In memoria della Shoah

Mercoledì 23 gennaio alle ore 9.45 nella Sala del Consiglio Comunale – alla presenza del Sindaco Fabrizio Matteucci e dell’Assessore all’Istruzione e alla Cultura Ouidad Bakkali – si è tenuta la seduta della Consulta delle Ragazze e dei Ragazzi dedicata al Giorno della Memoria. La mattinata si è strutturata come incontro-evento con la proiezione del video “ Kaddish per i bambini senza figli” ( Kaddish è una preghiera ebraica che si recita quando un genitore viene a mancare e così è accaduto a tanti dei bambini e delle bambine del ghetto di Terezin, che non hanno avuto futuro e non sono mai divenuti genitori: un generazione spezzata da un male senza senso) sui bambini e le bambine della città ghetto di Terezin, ideato, realizzato e prodotto da Fabrizio Varesco ispirato al libro di T.S. Yelinek. Il regista era presente, insieme a Primo Fornaciari – studioso di temi e storie relative alla Shoah – per dialogare e approfondire l’argomento con le ragazze e i ragazzi .

La mattinata è cominciata con il saluto del Sindaco che ha ricordato ai ragazzi ed alle ragazze come tutti gli esseri umani siano uguali e diversi contemporaneamente e come avvenimenti tragici come la Shoah ci insegnino a rispettare tutti perché ciascuno di noi è unico ed irripetibile.

L’Assessore Ouidad Bakkali ha esordito riflettendo sulla difficoltà di parlare a bambini e ragazzi molto giovani di momenti così tragici della storia dell’umanità come la Shoah. Una possibilità è quella di comprendere come questo momento ed i luoghi destinati alla distruzione fossero assolutamente privi di bellezza. Unica via d’uscita, opportunità di resistenza e resilienza è oggi ed era per chi ha vissuto questi tragici eventi cercare e trovare la bellezza dentro di sé, nella fantasia, nell’immaginazione, come nel film “La vita è bella”, appellandosi come esseri umani e come cittadini al diritto alla bellezza ed all’esistenza.

Fabrizio Varesco, introducendo il suo video su Theresienstadt ha precisato come questa città/fortezza fosse diventata di fatto un campo di concentramento in cui sostavano molti adulti e bambini che, se sopravvivevano agli stenti, alla fame ed alle malattie, venivano poi inviati ad Auschwitz. Il video presentato si ispira ad una storia raccontata da un burattinaio Tomas Yelineck.

Primo Fornaciari ha letto una storia “Una città col nome da bambina” ricca di fantasia e di suggestioni care al popolo ebraico, ma anche di spunti storici, per inquadrare Terezin nel contesto dell’Europa nello scorso secolo e la sua funzione di “campo di concentramento” durante la seconda guerra mondiale.

I ragazzi hanno presentato come nelle classi è stato affrontato il tema della Shoah con i compagni e gli insegnanti e sono emersi molti spunti di riflessione: dalle leggi razziali alle sanguinose “ pulizie etniche” della fine del ‘900 nella vicina Jugoslavia ed in Ruanda.
Un bambino ha chiesto “se tutti sono diversi questo non li rende uguali?” e Fabrizio ha risposto come occorra sempre guardare gli altri considerandoli nella loro diversità, pur uguali a noi. Una grande scienziata come Rita Levi Montalcini affermava che non esistono le razze ma i razzismi.
Fabrizio inoltre ha raccontato esperienze di coraggio e di giustizia vicine a noi citando la città di Cotignola come “Città dei giusti”, uomini che nella loro quotidianità hanno avuto il coraggio, a rischio della loro vita, di proteggere ed aiutare molte famiglie ebree e perseguitate. Ha chiesto ai ragazzi quali atti di coraggio oggi si possano fare per aiutare i più deboli e contrastare gli atti di violenza e discriminazione che anche nella nostra realtà – e nella vita dei ragazzi, come a scuola – avvengono.

Dalla esperienza quotidiana dei bambini e dei ragazzi, dalle loro percezioni delle discriminazioni e dei soprusi sui più deboli sono emersi molti temi interessanti di cui parlare nelle successive sedute della Consulta: dall’omofobia alla discriminazione religiosa e razziale, fino ai gesti di bullismo e di prevaricazione.
L’impegno sollecitato dall’Assessore è quello di approfondire questi temi e di fare scaturire un documento, di cui la Consulta sia in qualche modo portavoce per individuare possibili atti di violenza e prevaricazioni ed estendere comportamenti positivi nelle scuole.

L’incontro si è concluso con la lettura da parte di Martina e Mattia, Presidente e Vicepresidente della Consulta, di due poesie dei bambini di Terezin: “La Farfalla” e “Vedrai che è bello vivere”.