La seduta del 7 aprile 2017

Laboratorio contro “Le parole che fanno male” on line e off line

Il 7 aprile, alle 9.45, nella Sala del Consiglio Comunale si è riunita la seduta della Consulta delle Ragazze e dei Ragazzi dell’anno scolastico 2016/17. Ricordiamo che a tutte le sedute partecipano sia gli eletti effettivi che i supplenti.

Raccogliendo la sollecitazione proveniente dalla seduta precedente – dove è stato presentato e discusso con il contributo di Elisabetta Zurovac, post doc Università di Urbino ed esperta in new media, il “Manifesto della comunicazione non ostilecontro l’hate speech, cioè parole che feriscono, fanno arrabbiare, offendono, denigrano, inesorabilmente allontanano – l’assemblea ha espresso l’esigenza di approfondire questi delicatissimi temi, espressione di vero e proprio “bullismo”.
La Consulta è diventata così un laboratorio partecipato, dove la Presidente, Bianca e il vice, Leonardo hanno svolto il ruolo di facilitatori e dove i ragazzi e le ragazze, divisi in gruppi, si sono confrontati su cosa è “bullismo”, su cosa si fa per affrontarlo e cosa si può fare ancora di più.

Il Bullismo è una forma di violenza fisica e psicologica … esprime omologazione … il bullo è uno che ha paura di quello che è diverso da lui …

Sportelli d’ascolto (a scuola n.d.r.) per parlare con le vittime e coi bulli e con i genitori della vittima e del bullo… sensibilizzare i ragazzi a non ignorare gli atti di bullismo.

Aiutare la vittima a non sentirsi sola, a dire chi è stato, a sentirsi sostenuta dagli insegnanti, dai genitori, dai compagni; a sapere che il bullo sarà seguito e tenuto controllato, a parlare per non far esplodere la sua rabbia…

Mettere una cassetta a scuola dove depositare messaggi e richieste di aiuto.

Sui social: bloccare chi insulta e denunciare alla Polizia Postale.

Da questo lavoro scaturirà un documento che, dopo essere stato votato dall’assemblea nella prossima e ultima seduta, verrà inviato al Consiglio Comunale per mantenere la città vigile e attiva su questi temi i cui agiti condizionano e condizioneranno (se non affrontati nelle forme e tempi opportuni) profondamente la vita di tanti ragazzi e ragazze e futuri/e adulti/e.

La Rete certo non è solo hate speech, anzi è luogo molto frequentato dagli adolescenti e la seconda parte del laboratorio ha riguardato proprio la vita sociale nella Rete.
Da un breve sondaggio circoscritto alla Consulta, è emerso che tutti accedono a You Tube, il 50% utilizza whatsapp, seguono molto distanziati il 20% (anche per l’età dei componenti della Consulta) Istagram e Snapchat.
Molto seguite sono le star del web su You Tube: blogger, influencer, gamers ecc. Ne hanno nominate più di 30, spiegando cosa fanno: .”.. è uno o una che sta su una sedia davanti a un computer e prova (e gioca) videogame (rage game,horror game), oppure fa parodie, recensioni di giochi, film, video ..oppure fa challenge ( sfide) esperimenti sociali ( candid camera), o cura un blog (pagina della Rete sulla quale vengono pubblicati con una certa periodicità contenuti di carattere informativo.) o un vlog (una forma di blog che usa come mezzo il video) o fa tutorial (lezioni on line su diversi contenuti..) Ogni personaggio è specializzato in una di queste cose.

Dall’entusiasmo e dalle discussioni dell’assemblea abbiamo compreso che parlare di vita “on line” e vita “off line” è una divisione che facciamo noi adulti: per gli/le adolescenti vita vera e vita digitale “convivono” e si arricchiscono grazie alle reciproche opportunità.

La seduta si è chiusa alle 11,30.