Il SAI è quindi una rete pubblica nazionale e fa capo al Ministero dell’Interno. Il Servizio centrale (struttura di assistenza tecnica) del Ministero dell’Interno è affidato alla Fondazione Cittalia dell’Anci.
Il Ministero dell’Interno coordina quindi poco più di 870 progetti con circa 740 enti locali, finalizzati all’accoglienza, alla tutela e all’integrazione di persone titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria, minori stranieri non accompagnati oppure vittime di tratta e/o sfruttamento sessuale o lavorativo, vittime di violenza domestica, titolari di permessi per cure mediche, protezione speciale, calamità, valor civile, richiedenti asilo vulnerabili.
A livello territoriale gli enti locali, con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la mera distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Con il proprio progetto il Comune di Ravenna garantisce l’accoglienza temporanea a 94 persone adulte di cui 16 per nuclei familiari e 69 minori non accompagnati che, oltre al vitto e all’alloggio, possono contare su una serie di attività che definiscono dei progetti di autonomia individuale, che partono dall’apprendimento della lingua italiana fino alla formazione professionale e ad azioni per facilitare l’inserimento lavorativo.
I centri di accoglienza straordinaria (Cas) non sono Sai e sono istituiti dal Prefetto che sottoscrive convenzioni con enti privati per l’accoglienza dei richiedenti asilo in attesa della valutazione della domanda di protezione internazionale.
Al link di seguito si possono trovare informazioni aggiornate al 31 marzo 2025 sulla rete nazionale Sai
https://www.retesai.it/i-numeri-della-rete-sai-al-31-marzo-2025/