IL CONSIGLIO COMUNALE DI RAVENNA
PREMESSO CHE
Con legge n. 92 del 30 Marzo 2004 il parlamento italiano ha istituito la giornata del ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
RILEVATO CHE
Nel nostro comune, il 10 Febbraio 2020 si scelse la sede del consiglio territoriale del mare, a Marina di Ravenna, come il luogo più idoneo per collocare un segno di attenzione anche della comunità ravennate su quei tragici fatti, in ragione dell’arrivo di molti esuli dalmati e istriani proprio a Marina di Ravenna fino ai primi anni 60.
TENUTO CONTO CHE
La targa collocata così recita: “In questi luoghi vennero accolti nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta i profughi giuliani e dalmati, spinti lontano da una politica ostile. Grazie alla loro tenace operosità nella comunità ravennate seppero ricostruire una nuova vita e ritrovare la Patria”
CONSIDERATO CHE
La verità storica non è correttamente rappresentata in quanto coloro che arrivarono non possono essere definiti “profughi” ma piuttosto “esuli” in quanto profugo deve essere considerata quella persona che è stata costretta, per salvare se stessa o i propri cari o i suoi beni, ad abbandonare la terra natia e a rifugiarsi in un altro Paese dove ha trovato ospitalità; esule è considerato colui che, a seguito del Trattato di Pace del 1947, del Memorandum di Londra del 1953 e del Trattato di Osimo del 1977 ha scelto di andarsene per i più svariati motivi il principale dei quali è però il mancato consenso alla nuova impostazione politica e ideologica che il regime titino aveva imposto nei territori occupati con lo scopo di costringere la popolazione a trasferirsi altrove realizzando la “snazionalizzazione” di quelle terre.
RICORDATO CHE
Non fu “la politica ostile” bensì il regime comunista titino a provocare la morte e il conseguente esilio di molti istriani e dalmati
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
A modificare la targa collocata presso la sede del consiglio territoriale del mare sostituendo la parola “profughi” con la parola “esuli” e sostituendo le parole “politica ostile” con le parole “comunismo titino”