22 Marzo 2022

Odg “PONIAMO FINE QUANTO PRIMA ALLA STRAGE”

Daniele Perini
Massimo Cameliani
Chiara Francesconi
Francesca Impellizzeri
Giancarlo Schiano

IL CONSIGLIO COMUNALE DI RAVENNA

Premesso che

  • continuano ad aumentare gli incidenti sul lavoro. Secondo i dati pubblicati dall’Inail e relativi al gennaio 2022, le denunce di infortunio presentate all’Istituto lo scorso mese sono state 57.583, con un aumento del 47% rispetto allo stesso mese del 2021 e del 23,9% su quello del 2019. Gli infortuni sul lavoro delle donne, ed è il dato più rilevante, sono cresciuti più rapidamente (più 61.9%) e superano nel mese quelli degli uomini (+34%). Le denunce di incidenti sul lavoro con esito mortale presentate nel mese di gennaio 2022 sono state 46, cinque in più rispetto alle 41 registrate nel primo mese del 2021 e sei in meno rispetto alle 52 del gennaio 2020.

Nel 2021 il fenomeno degli infortuni sul lavoro, mortali ed invalidanti, le malattie professionali e da stress correlato hanno raggiunto dimensioni rilevanti.

Dati Inail relativi al 2021 pubblicati a fine gennaio 2022 parlano di 1221 morti (-3,9% rispetto al 2020, ma +18% sui luoghi di lavoro) e di 555.236 infortuni nel 2021 (+0.2% se confrontati al 2020).

Non si può morire sul lavoro come accaduto al giovane Lorenzo Parelli, mentre si frequenta una scuola per impararlo;

considerato che

  • Ravenna presenta, purtroppo, il dato peggiore tra le province romagnole, con 5 infortuni mortali negli ultimi 12 mesi, mentre Modena e Reggio Emilia sono le prime province della Regione per numero di decessi nel 2021, con dieci vittime a testa e i numeri delle morti bianche sono pari a 7 per la realtà di Parma, 6 per Bologna, 5 per Ravenna, 5 per Ferrara, 4 per Forlì Cesena, 4 per Rimini e 1 per Piacenza. Siamo di fronte ad un fenomeno strutturale che necessita di interventi straordinari, poiché spesso, anche se disponiamo di una legislazione puntuale ed avanzata, essa non viene rigorosamente attuata, con un’approssimativa valutazione dei rischi ed investimenti in tema di sicurezza troppo limitati;

evidenziato che

  • il lavoro ha perso, ormai, ruolo e potere. Le retribuzioni sono cresciute meno della produttività, e la quota dei redditi da lavoro sul reddito totale è diminuita progressivamente. Le retribuzioni delle donne e dei giovani rimangono più basse, a parità di lavoro. E’ cresciuta, invece, in maniera esponenziale la polarizzazione fra i lavori, in termini di qualità, remunerazione e stabilità, colpendo in particolare i giovani. Per vaste fasce deboli (giovani, lavoratori e lavoratrici espulsi dal processo produttivo, migranti), poi, remunerazione, condizioni orarie e garanzie sono al di sotto di una soglia di dignità. Nel complesso, siamo di fronte ad uno scenario di estrema gravità che incide drammaticamente sulla sicurezza.

Si aggiunga che la precarietà del lavoro vede il proliferare di nuove forme contrattuali atipiche, che necessitano di controlli adeguati, poiché il D.Lgs. 81/2008 ha inteso estendere la tutela contro i rischio sui luoghi di lavoro pure a queste nuove e atipiche figure di lavoratori, rispettando gli articoli della nostra Costituzione che pongono al centro degli interessi del datore di lavoro in primis la salute e la sicurezza dei lavoratori, senza distinzioni tra i diversi trattamenti economici o contrattuali;

rimarcato che:

  • risulta fondamentale il DDL sulla procura nazionale del lavoro che mira ad una maggiore sensibilizzazione dei magistrati e sulla centralizzazione delle indagini e della raccolta dati per quella che è stata definita dal Presidente della Repubblica “una ferita sociale che non trova soluzioni…la dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ciascuno …perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita” (dal discorso di insediamento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – Palazzo di Montecitorio, 3 febbraio 2022) e che lo stesso Presidente Draghi ha definito quella delle morti sul lavoro “una strage continua, cui occorre porre rimedio quanto prima”

impegna il Sindaco e la Giunta affinché

  • si dia puntuale applicazione ovunque delle normative nazionali sulla sicurezza, ampliando e rafforzando le esperienze dei protocolli della sicurezza nel settore del porto e delle costruzioni che vanno, peraltro, attuati, monitorati e migliorati costantemente sulla base delle esperienze;
  • si dia attuazione al Patto per il lavoro e si favorisca il clima promosso dalla Regione Emilia – Romagna, già sottoscritto da enti locali, sindacati, imprese, scuola, atenei, associazioni ambientaliste, terzo settore e volontariato, professioni, Camere di commercio e banche per utilizzare le risorse nel rispetto dei contratti collettivi, delle norme a tutela della salute e sicurezza sul lavoro, con il rafforzamento della qualità del lavoro, per un lavoro veramente con più forza per contare;
  • si dia inizio ad un percorso di formazione puntuale, che riguardi specificamente la salute e la sicurezza sul lavoro, a partire dalle scuole e che preveda, altresì un confronto con i sistemi ispettivi, sia della medicina del lavoro che dell’ispettorato competente, perché i datori di lavoro predispongano tutte le varie azioni necessarie per scongiurare gli infortuni;
  • si stimolino dialogo e confronto pure con le rappresentanze sindacali, le Rsu e Ris, caratterizzati da momenti di condivisione, informazione e formazione;
  • si accordi con la regione Emilia – Romagna per potenziare la medicina del lavoro a Ravenna ubicandola nella zona portuale coinvolgendo la sanità marittima.

Davide Buonocore Consigliere comunale “Lista de Pascale Sindaco”

Francesca Impellizzeri Capogruppo comunale “Ravenna Coraggiosa”

Massimo Cameliani Capogruppo comunale “Partito Democratico”

Giancarlo Schiano Capogruppo comunale “Movimento 5 Stelle”

Chiara Francesconi Capogruppo comunale “Partito Repubblicano Italiano”