26 Marzo 2021

Riaperto il ponte Teodorico. Dalle 16 del 26 marzo riattivazione della zona a traffico limitato di via di Roma

Come annunciato da Rete Ferroviaria Italiana, che ha curato la realizzazione dell’intervento, è stato riaperto il transito del ponte Teodorico.

A seguito di tale riapertura verrà ripristinata la precedente viabilità e di conseguenza dalle 16 di oggi, venerdì 26 marzo, verrà riattivata la zona a traffico limitato di via di Roma.

La svolta a sinistra da via Carducci a via di Roma non sarà quindi più consentita a tutti ma solo agli aventi titolo a transitare in ztl. Il varco Sirio tra le due vie sarà attivo con modalità sanzionatoria. Fino al 31 marzo l’incrocio continuerà a essere presidiato anche dalla Polizia Locale.

Nelle vie circostanti è stata posizionata cartellonistica di avviso e l’informazione verrà divulgata anche attraverso i pannelli a messaggio variabile.

LE CARATTERISTICHE DEL NUOVO PONTE

440 tonnellate di acciaio, sagomate e saldate con oltre 6mila ore di lavoro, assemblate per mezzo di 162 giunti e oltre 24mila bulloni.
Il nuovo ponte è lungo 58 metri, largo 19 e scavalca i binari ad una quota di quasi 7 metri.
E’ costituito da una campata unica, sorretta da due spalle in cemento armato,  ai cui lati sono stati realizzati un percorso pedonale e uno ciclabile.
Il collegamento con la viabilità esistente è garantito da due rampe di accesso lunghe 60 metri

 LE FASI DEI LAVORI

La demolizione del vecchio Ponte Teodorico, preceduta da interventi propedeutici avviati a inizio 2020, è avvenuta nel mese di giugno dello scorso anno.
Successivamente sono state realizzate le spalle di appoggio dell’impalcato e fra i binari sono stati montati due pilastri metallici verticali provvisori, sormontati da rulliere e piastre, per sostenere l’impalcato del nuovo ponte durante la  fase di varo.
La struttura metallica, assemblata all’interno del cantiere, è stata varata alla fine del mese di dicembre. Lo “scheletro del nuovo ponte” è stato inizialmente sollevato con l’ausilio di martinetti e successivamente collocato su speciali carrelli ribassati, per avvicinarlo ai binari. Due gru della portata di 630 e 730 tonnellate – posizionate alle due estremità del futuro cavalcaferrovia. – hanno poi sollevato e infine posato il nuovo ponte nella posizione definitiva.
Verniciatura della struttura, posa della pavimentazione stradale e dei guardrail, montaggio dei parapetti in vetro, realizzazione della segnaletica stradale e installazione dell’impianto di illuminazione sono stati gli interventi finali che hanno completato l’opera.
Speciali isolatori sismici, realizzati su misura, conferiscono alla struttura maggiore resistenza in caso di eventi sismici.
Comprese nei lavori anche opere di mitigazione ambientale, già avviate e in parte completata, fra cui il rivestimento delle scarpate dei rilevati con terreno vegetale e il rinverdimento con idrosemina, la messa a dimora di essenze arboree e arbustive autoctone al piede delle nuove scarpate e il rivestimento in mattoni dei muri in calcestruzzo.

MODALITÀ DI ESECUZIONE

Un cantiere complesso per l’interferenza dei lavori con il traffico ferroviario. Per ridurre le ripercussioni sulla circolazione dei treni molte attività si sono svolte in orario notturno e nei fine settimana. In particolare sono state utilizzati tre week end per la demolizione del vecchio cavalcaferrovia, uno per il varo del nuovo ponte e venti per interventi di completamento.
Fra le numerose attrezzature da cantiere impiegate, anche speciali macchine per il taglio laser o plasma, utilizzate per realizzare le varie parti del ponte.
La durata dei lavori – 280 giorni – ha risentito della sospensione di circa due mesi delle attività – fra marzo e maggio 2020 – e di un rallentamento delle forniture del materiale necessario, situazioni entrambe causate dal lockdown imposto dall’emergenza sanitaria
L’area interessata dalla realizzazione dei lavori in oggetto si colloca in una zona della città immediatamente extramuraria, a ridosso della linea nord-est della struttura difensiva di epoca tardo antica (V secolo) poi ristrutturata e caratterizzata dalla realizzazione della Rocca Brancaleone (XV secolo). Per questo le attività di scavo sono avvenute con la presenza di un archeologo.

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