26 Settembre 2016

Al via domani le “Conversazioni dantesche”, il primo appuntamento è dedicato al tema del volo; ne parlerà Remo Cesarani, uno dei massimi esperti di letteratura comparata

Domani, martedì 27 settembre, alle 17.30 nel salone nobile di palazzo Rasponi dalle Teste prenderà avvio l’edizione 2016 delle “Conversazioni dantesche”.
Ospite della prima serata Remo Ceserani, uno dei massimi esperti di letteratura comparata, profondo conoscitore di miti e narrazioni di svariate tradizioni letterarie, che verrà condotto sull’agone dantesco da Sebastiana Nobili, italianista di stanza nella sede ravennate dell’Alma Mater che il pubblico conosce e apprezza per le innate capacità di divulgazione di contenuti alti.
Tema del dibattere è il volo, il superamento dei limiti imposti dalla gravità, che ha affascinato l’uomo fin dagli albori della storia. Dante non ne rimane immune, anzi la Commedia è per grande parte un’esperienza di volo (il folle volo di Ulisse, l’alto volo che conduce all’empireo, il ricordo di Icaro).
Le “Conversazioni dantesche” sono dialoghi tra studiosi che non si occupano nello specifico di Dante, ma che con le grandi sfide del poeta si sono dovuti confrontare nel corso del proprio percorso di studio; parlano dunque di quella “necessità di Dante” che emerge anche in ambiti di ricerca ai quali non si penserebbe. Gli incontri, sperimentati con numerose attestazioni di gradimento dal 2013, si rivolgono al pubblico di coloro che nutrono interesse e curiosità nei confronti di Dante: a chi studia, a chi è appassionato di temi culturali, a chi desidera trovare altre chiavi di lettura per accostarsi alla Divina Commedia. Dante infatti è poeta universale in quanto capace di muovere e destare sempre nuove domande, è “poeta del futuro” perché porta il lettore a guardare oltre.
I curatori, Luigi Canetti e Sebastiana Nobili dell’Università di Bologna sede di Ravenna, istituzione con la quale il Comune organizza questa rassegna, hanno cercato di ricreare una sorta di studio accademico aperto alla città che, mediante una formula espositiva improntata alla chiarezza e una prospettiva di analisi che scardina i tradizionali steccati accademici, offre la possibilità di conoscere i percorsi culturali che la ricerca sta realizzando.
In particolare la formula progettata per l’edizione 2016 che vede il confronto tra scienziati, storici ed italianisti riporta ad una prospettiva ancora più ampia e profonda la riflessione sulle idee e i simboli che innervano la Commedia.