04 Ottobre 2016

Inaugurato il largo Andreana Tavelli nel borgo San Rocco

Si è svolta questa mattina una cerimonia per l’intitolazione toponomastica Largo Andreana Tavelli al tratto di strada di via Castel san Pietro che va da Porta Sisi a piazzetta Anna Magnani nel quartiere San Rocco. Erano presenti Monsignor Lorenzo Ghizzoni, Arcivescovo di Ravenna – Cervia, Madre Lorenza Capatti, Madre Generale dell’Istituto Tavelli, Alvaro Ancisi, Consigliere Comunale – Claudia Giuliani, Direttrice dell’Istituzione Biblioteca Classense, Massimo Cameliani, Assessore del Comune di Ravenna
La scelta di dedicare uno spazio urbano a questa figura di cittadina ha lo scopo di tenere viva la memoria delle sue opere di carità cristiana rivolte ai giovani e, tra queste, la fondazione dell’istituto Tavelli tuttora in funzione. E contribuisce ad arricchire la toponomastica femminile che vede la nostra città fra le prime a livello nazionale.
Questa la sua biografia pubblicata nella targa toponomastica inaugurata stamani.
“Madre Andreana” conosciuta anche come Adriana, nasce a Ravenna nel 1546.
Dopo una lodevole educazione umana e cristiana, andò sposa a Girolamo Tavelli di Ravenna
dal cui casato ne deriva, alla Congregazione da Lei fondata, il nome di “Tavelli”.
A 28 anni rimane vedova e senza figli. Dopo aver riflettuto e pregato a lungo, decide nel 1582
di donare la Sua vita a Dio, attraverso la preghiera e la carità per i poveri.
Presentò al Cardinale Pietro Aldobrandini, Arcivescovo di Ravenna, la “fondazione, regole et ordini della sua casa”. Accoglie nella propria abitazione un gruppo di 12 giovani, sotto il patrocinio di San Giuseppe e la regola del Terz’ordine regolare di San Francesco, approvata dallo stesso Cardinale.
Muore a Ravenna il 12 marzo 1613 e viene sepolta nella Chiesa di San Nicolò,
ove rimase per più di 200 anni.
Ora le spoglie della Madre riposano nella Cappella dell’Istituto Tavelli, da Lei fondato.
La Madre praticò la spiritualità del Padre San Francesco, in obbedienza alla Chiesa, al Papa,
“in umiltà, povertà, amore e predilezione per i bisognosi, in maniera da offrire a tutta la città
un esempio molto elevato di pietà”.