03 Ottobre 2016

Secondo incontro delle “Conversazioni dantesche” Il volo e la modernità

Continuano le “Conversazioni dantesche”, fruttuosa collaborazione tra il Comune di Ravenna e l’Università di Bologna sede di Ravenna, che dal 2013 propongono al pubblico inediti e accurati punti di vista sul lascito dantesco e sulle tematiche ad esso collegate, con il secondo appuntamento di martedì 4 ottobre, alle ore 17.30 nel salone nobile di Palazzo Rasponi dalle Teste.
Dopo la felice apertura della scorsa settimana che ha visto una sala gremita di giovani ascoltare Remo Ceserani che ha fatto un excursus di come il volo, dall’inferno dantesco fino alla letteratura novecentesca possa essere non solo metafora di libertà, ma caduta e presagio di annientamento, si riprende il discorso con un ulteriore approfondimento sul volo, che al tempo stesso si configura sia come un’esperienza di scoperta sia come uno spaesamento, nella costante dialettica tra desiderio e paura di volare. Si sono inseriti, nel corso della modernità, anche degli aspetti negativi e tragici, per esempio l’esperienza della guerra e dei bombardamenti, così come tristemente provato con i grandi conflitti bellici del Novecento.
Saranno Luigi Tomassini, direttore del Dipartimento di beni culturali della sede di Ravenna e profondo conoscitore della storia della società e della cultura italiana ed europea, in particolar modo dalla seconda metà del XIX secolo alla prima metà del XX secolo, e Daniele Serafini, direttore del Museo Francesco Baracca, custode della memoria del talentuoso aviatore lughese, a far luce su molteplici chiavi di lettura del volo in seguito all’avvento della modernità e dei nuovi mezzi di trasporto. La storia dell’aviazione e dei bombardamenti delle guerre novecentesche e odierne si confronteranno con i voli presenti nella Commedia, dal volo che è quasi una caduta in groppa a Gerione (Inferno XVII), attraverso il ricordo della mitologia classica con Fetonte e Icaro, proseguendo con il folle volo di Ulisse (Inferno XXVI), animato da un’eccessiva bramosia di conoscenza, per giungere all’alto volo (Paradiso XV), ascesa al cielo voluta e assistita dalla Grazia divina.