31 Ottobre 2017

“L’Accademia e la sua storia: leggere il Mosaico”, dal 5 al 26 novembre la mostra nell’Aula Magna della Biblioteca Classense. Inaugurazione sabato 4 novembre alle 17

Con la mostra che sarà inaugurata sabato 4 novembre alle 17, nell’Aula Magna della Biblioteca Classense, si arricchisce con l’ultimo racconto Fabulae. Le storie dell’Accademia, la storia dell’Accademia, la rassegna ideata dall’Accademia di Belle Arti per partecipare a RavennaMosaico, quinta edizione della Biennale di Mosaico Contemporaneo, per raccontare in luoghi diversi della città, la sua ricchissima storia insieme alla creatività dei più giovani artisti del mosaico.
L’Accademia e la sua storia: leggere il Mosaico è il titolo di questo ultimo evento che presenta documenti, volumi, riviste, fotografie della Biblioteca storica dell’Accademia e della Biblioteca Classense, oltre che disegni e cartoni musivi dei primi maestri, Zampiga, Azzaroni, Musiani, Signorini. La rinascita del mosaico ravennate vive un momento fondamentale nel 1924. In questo anno all’Accademia di Belle Arti di Ravenna apre la Scuola del Mosaico per impulso del direttore Vittorio Guaccimanni e di Giovanni Guerrini, poliedrico artista romagnolo e docente all’Accademia dal 1914 al 1929. Un momento preparato dall’opera di Corrado Ricci primo Sovrintendente ai Monumenti di Ravenna dal 1897 e poi Direttore generale delle Antichità di Belle Arti a Roma (1906-19). Nel recupero del patrimonio tardo-antico e bizantino di Ravenna, da lui promosso, anche il mosaico deve essere restaurato: dunque documentato, conosciuto, realizzato da mani sapienti. Sono in mostra alcuni disegni originali di Alessandro Azzaroni, che insieme a Giuseppe Zampiga realizza le 133 splendide tavole che illustrano Monumenti. Tavole Storiche dei Mosaici di Ravenna, edizione promossa dal Reale Istituto d’Archeologia e Storia dell’Arte di Roma, data alle stampe tra il 1930 e il 1937.
Ciò avviene anche in un contesto di rinnovato interesse per la decorazione, tra arts and crafts, grazie alla visione aggiornata alle esperienze europee di Vittorio Guaccimanni e alla personalità di Giovanni Guerrini, pittore, decoratore, architetto, illustratore: un “designer prima del design” che si impegna a fondo per promuovere un nuovo rapporto tra il mondo dell’arte e quello delle arti applicate. Negli stessi anni la Mostra Internazionale delle Arti Decorative di Monza (divenuta nel 1933 Triennale di Milano, aprendosi all’architettura e all’industria) presenta le maggiori novità delle arti decorative in Italia, tra arte e artigianato, a confronto con le esperienze di altri paesi europei.
La Scuola del Mosaico nasce dal confronto di opinioni diverse, documentate da lettere scelte dal Carteggio Ricci fin da 1917, che intende promuovere una radicale riforma dell’istruzione artistica coinvolgendo intellettuali, critici d’arte, artisti del tempo, da Croce all’Ojetti, da De Carolis a Ettore Tito. I suggerimenti di Corrado Ricci restano a documentare il vivace dibattito dell’epoca sulla revisione dell’insegnamento artistico, ma Vittorio Guaccimanni realizzerà il suo progetto proprio aprendo la Scuola di Mosaico a Ravenna.
È l’inizio di una grande storia. Il mosaico diviene linguaggio artistico contemporaneo. All’Accademia di Belle Arti si formeranno restauratori e artisti, molti dei quali hanno contribuito ad esperienze artistiche importanti dagli anni Trenta ad oggi. Coi mosaici dell’ultimo maestro storico, Sergio Cicognani, si potrà ammirare la maestria tecnica e poetica della generazione dei “fondatori”.
Nella Sala del Mosaico e nelle nuove sale espositive della Biblioteca Classense, continua la rassegna Fabulae che presenta con le opere degli allievi, gli esiti della ricerca musiva oggi in Accademia.
Si ammira da vicino la grande opera musiva dedicata a Chartres, città gemellata con Ravenna, che verrà poi installata in città, a Largo Chartres (laboratorio del professor Leonardo Pivi). Nella Sala del Mosaico il mondo fantastico dei Tarocchi è il filo guida delle opere in mostra, un tema che nasce dal concorso indetto dal Rotary di Ravenna: Imperatori e Imperatrici, figure misteriose e simboliche, che trovano nel mosaico un favoloso medium. I raffinati gioielli in micromosaico sono stati realizzati nel laboratorio di Design del gioiello, con l’impiego creativo della tecnica romana del mosaico minuto.
Con alcuni video l’Accademia presenta i frutti degli ultimi dieci anni, quando il mosaico è stato rimesso al centro della sua offerta formativa: scorrono così i volti dei grandi artisti invitati, da Peter Greenaway ad Alex Majoli, da Fabrizio Plessi a Hidetoshi Nagasawa, da Omar Galliani a Davide Benati, le mostre, i premi, i grandi progetti per spazi pubblici come il mosaico dedicato a Ruggero Pascoli sulla via Emilia a Longiano (laboratorio del professor Enzo Tinarelli).
Nei Chiostri della Biblioteca Classense, da non perdere il grande mosaico intitolato Militant, l’opera neo-pop realizzata dagli studenti del primo anno, che racconta questi di giovani artisti con martellina e tante idee in testa, in cammino verso il futuro (laboratorio del professor Daniele Strada)

Orari di apertura (ingresso gratuito)

L’Accademia e la sua storia: leggere il Mosaico, Biblioteca Classense, Aula Magna, dal martedì al venerdì 10-13 / 15-18, sabato e domenica 10-18, dal 5 novembre al 26 novembre 2017.
Visite guidate e aperitivo domenica 12 e domenica 26 Novembre
Fabulae. Le storie dell’Accademia, la storia dell’Accademia, Biblioteca Classense, Sala del Mosaico e Nuove Sale espositive, dal martedì al venerdì 10-13 /15-18, sabato e domenica 10-18, dal 7 ottobre al 26 novembre 2017.

Info:
Accademia di Belle Arti di Ravenna
Via delle Industrie 76 Ravenna tel. 0544 453125
accademia@comune.ra.it
accademiaravenna.net
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