13 Ottobre 2017

Le Letture Classensi tornano in Sala Dantesca: domani conferenza su “Il problema ecdotico della Commedia”, alla ricerca del testo perduto, con Giorgio Inglese, curatore della rassegna e professore ordinario di letteratura italiana alla Sapienza

Domani, sabato 14 ottobre alle 17.30 tornano in Sala Dantesca le Letture Classensi. Nel primo appuntamento del ciclo, il curatore, Giorgio Inglese (Sapienza – Università di Roma) terrà una conferenza dal titolo “Il problema ecdotico della Commedia”.

L’antico refettorio del monastero di Classe, divenuto Sala Dantesca nel 1921 in occasione del sesto centenario dalla morte del poeta, è stato recentemente restaurato ed ha già ospitato molti eventi pubblici di grande rilievo. A partire da sabato e fino al 25 novembre tornerà ad essere sede delle Letture Classensi, il prestigioso ciclo che lì ha la sua sede deputata dal 1965 e che è nato per presentare al pubblico lo stato degli studi sull’opera e la figura di Dante.

Quanti sanno che di Dante non ci è giunto alcun testo autografo? Di lui non si conosce una sola riga, una firma, nulla, né tantomeno esiste un manoscritto “originale” o “autorizzato” della Commedia: gli scritti vergati di suo pugno sono spariti nel corso dei secoli e tale irreparabile perdita costringe gli studiosi ad un arduo confronto critico tra i manoscritti più antichi. Eppure, dopo la Bibbia, la Commedia rimane un testo tra i più copiati e diffusi nel Medioevo: con i suoi quasi 800 manoscritti arrivati sino a noi la Commedia è seconda soltanto alla Bibbia.

La conferenza di Giorgio Inglese si occuperà anche dal punto di vista di un lettore “non professionale” della trasmissione del testo del poema e delle grandi questioni connesse: si tratta dunque di partire “alla ricerca del testo perduto”, per ricostruire in una forma quanto più possibile vicina all’originale il testo della Commedia, attraverso lo studio e la comparazione delle versioni che ci sono giunte, per lo più tramite manoscritti (ecdotica).

Attraverso uno straordinario viaggio all’interno del “laboratorio” del filologo, Giorgio Inglese mostrerà il tentativo di giungere alla versione più corretta del poema, passando per le botteghe dove amanuensi producevano manoscritti nel ‘300 e nel ’400 e parlando delle tre principali testimonianze antiche del poema: una fiorentina del 1330/31, una pisana del 1334/35 e una bolognese del 1352.

Gli altri appuntamenti, sempre in Sala Dantesca alle 17.30, saranno il 28 ottobre, il 18 e il 25 novembre.

Giorgio Inglese è professore ordinario di Letteratura Italiana presso la “Sapienza – Università di Roma”. Ha curato l’edizione critica del De Principatibus (Il Principe) di Machiavelli (1994), autore cui ha dedicato numerosi saggi, edizioni commentate e una monografia. Ha pubblicato studi sulla poesia italiana del Duecento, con edizioni critiche di testi di Guittone, Guinizzelli e Cavalcanti. Ha da poco licenziato una nuova edizione della Commedia dantesca, con revisione integrale del testo e commento (2007 – 2016). Dirige il Bollettino di Italianistica.