04 Ottobre 2017

Società partecipate, la dichiarazione dell’assessore Massimo Cameliani

Il Comune di Ravenna di fatto ha anticipato, con un impegno di razionalizzazione svolto negli ultimi 15 anni, quanto chiesto dal decreto legislativo n. 175 del 2016, che costituisce il Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, che prevede il riordino delle società partecipate – commenta l’assessore alle Aziende partecipate Massimo Cameliani, riferendosi alla delibera approvata ieri in consiglio comunale -. All’obbligo di prevedere un piano di razionalizzazione ci presentiamo con un lavoro di ricognizione già svolto e che ci ha permesso di essere riconosciuti, da enti certificatori esterni, come una realtà virtuosa. La revisione si è basata, come del resto dice la legge Madia, sul mantenimento di quelle società, attraverso Ravenna Holding, che offrono servizi essenziali per i cittadini. La nostra è stata una scelta politica molto importante, che ha tenuto conto sia dell’aspetto giuridico che di quello finanziario, ma soprattutto motivata dal fatto che si tratta di società che hanno una valenza economica e sociale per il territorio. Nel nostro bacino, tutte le società sono sane, producono risultati positivi e hanno gestioni efficienti. Non ci si può permettere di svendere una società in buona salute, anche perché l’importante margine di rendimento annuale ricade sul bilancio comunale e ha ripercussioni positive sulla vita dei cittadini per il miglioramento dei servizi offerti.
Il dettato legislativo ha l’intento di riordinare la spesa pubblica e anche risolvere le situazioni relative a società fallite o in liquidazione a partecipazione pubblica. Non è il caso di Ravenna, dove il ruolo di coordinamento di Ravenna Holding, che molti analisti ritengono un modello di buona gestione ed efficienza delle società partecipate, è stato ed è determinante nella razionalizzazione e riduzione dei costi portate avanti con risultati consistenti e facilmente verificabili. Le economie complessive, gestionali e fiscali, per il gruppo, legate alla presenza della Holding, sono stimate nel 2017 pari a oltre 630 mila euro. Infine, a chi parla di “poltronificio”, ricordiamo che la Holding ha oggi cinque azionisti e non più il solo Comune di Ravenna e che nell’ambito del gruppo sono state soppresse tre società. Fra il 2011 e il 2017 è stato sostanzialmente dimezzato il numero di amministratori, con un risparmio quantificabile in almeno 200 mila euro all’anno”.