Per ricordare Dante, a settecento anni dalla morte, La Repubblica ha realizzato un documentario, firmato Antonio Nasso, che, tra l’altro, ripercorre l’esilio del Poeta nel 1302 da Firenze fino a Verona e a Ravenna, dove morì nella notte tra il 13 e 14 settembre 1321. Si tratta di un viaggio – si afferma nella presentazione – alla scoperta dei luoghi simbolo: dal mistero dei manoscritti del Poeta al legame con i discendenti, dal dramma dell’esilio alla disputa sulle ossa, che per secoli ha diviso ravennati e fiorentini.
A Ravenna l’autore del documentario incontra Mara Dirani (minuto 13:13), una delle custodi della tomba. Quindi Padre Ivo Laurentini, che parla della basilica di San Francesco, nella quale il Sommo Poeta si recava a pregare e dove si svolsero i suoi funerali. Interviene il sindaco, Michele de Pascale, che ricorda l’importanza di Dante per Ravenna, sia mentre era in vita e ancora di più dopo la morte. Chiude la prima parte Francesca Masi, esperta culturale, che evidenzia gli interrogativi ancora aperti sul soggiorno a Ravenna.
Quindi è la volta di Catia Cellarosi (minuto 28.28), tra i tanti lettrici e lettori coinvolti nella Lettura perpetua che si svolge ogni sera davanti alla tomba; della disputa sulle ossa di Dante parla Padre Ivo Laurentini. Il sindaco de Pascale (minuto 37:17) interviene nuovamente per parlare del legame fra le città di Ravenna e Firenze.
Il video si conclude (minuto 44:02) con le immagini della tomba quando a sera sta per essere chiusa e di una delle luminarie installate in città, “Nel mezzo del cammin di nostra vita”, il verso che apre la Divina Commedia. Per vedere il documentario: http://bit.ly/Repubblicadocumentario_Dante