19 Aprile 2024

Centro relazioni culturali: oggi la presentazione del libro “Incion. Poesie in dialetto romagnolo 1984-2016” di Giovanni Nadiani

Nell’ambito del 50° ciclo di incontri del Centro Relazioni Culturali, oggi venerdì 19 aprile alle 18 nella sala D’Attorre di via Ponte Marino 2, si terrà la presentazione del libro “Incion. Poesie in dialetto romagnolo 1984-2016” di Giovanni Nadiani, a cura di Giuseppe Bellosi. Presentano Giuseppe Bellosi e Daniele Serafini. Conduzione a cura di Fulvia Missiroli.

Un grido dalla Romagna: poesia come denuncia e speranza. Giuseppe Bellosi, curatore del volume, ci accompagna in un viaggio attraverso una delle più alte testimonianze della poesia italiana del secondo Novecento e dei primi anni del Duemila: un’opera scritta nella lingua della Romagna, lontana da ogni nostalgia o compiacimento sentimentale. Con dolorosa intensità, questa poesia dipinge il dramma dell’uomo contemporaneo, smarrito nei deserti della globalizzazione, dove tutto è dettato dai “padroni del mondo”, senza radici, senza quell’unanimismo che un tempo univa la comunità. Siamo una “numerosa solitudine”, come ammoniva Ungaretti, privi di identità, di conoscenza di sé e quindi di libertà, che può scaturire solo dalla consapevolezza di chi siamo.

Alla ricerca di sé, il poeta si interroga sul suo posto nel mondo: “E me in d’a soia” (E io dove sono?), ora che non riconosce più nessuno e nessuno lo riconosce (“Incion ch’am cnosa”).

Un estraneo nella sua stessa terra, privo di memoria e riferimenti, la cui lingua è essa stessa sconfitta. Eppure, come sottolinea il lettore, è proprio con la forza di questa parola “moribonda” che il poeta dà vita a un intero mondo, coltivando la speranza nonostante tutto.

Giovanni Nadiani è stato un traduttore e poeta romagnolo. Laureato in Lingue e Letterature Straniere Moderne, ha insegnato nelle scuole superiori e nelle università. È stato ricercatore e docente alla Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori di Forlì.

Ha pubblicato diverse raccolte di poesia, narrativa e saggistica. Tra le sue opere: “e’ sech” (1989), “TIR” (1994), “Nonstorie” (1992), “Flash – Storie bastarde” (2004), “Eternit®” (2004).

Ha ricevuto numerosi premi per la sua attività poetica, tra cui “Lanciano”, “Bologna” e “S. Vito”.

Giuseppe Bellosi studioso di folklore e antropologia culturale, si occupa della documentazione e dello studio dei dialetti, della letteratura dialettale e delle tradizioni popolari della Romagna, alla cui conoscenza ha contribuito sia con ricerche sul campo in tutto il territorio romagnolo, sia attraverso articoli e libri. A tale attività ha affiancato la ricerca poetica: ha pubblicato, nel 1980, la raccolta “I segn”, nel 1992 “E’ paradis”, nel 2000 la raccolta “Bur”, uscita presso Marsilio. Ha curato con Cristina Ghirardini il volume Antiche orazioni popolari romagnole, che riunisce il materiale folklorico raccolto da Giovanni Bagnaresi (Bacocco), uscito nel 2004.

Negli anni successivi ha allargato le sue ricerche di etnologia a livello europeo e mondiale, pubblicando due saggi su Halloween (Einaudi) e sul Natale (Laterza), entrambi in collaborazione con Eraldo Baldini. All’attività di ricercatore ha affiancato da sempre la composizione di versi in dialetto romagnolo, pubblicati in diverse raccolte, a partire dalla prima metà degli anni ’70 e fino ad oggi (in questa veste usa talvolta lo pseudonimo Jusëf d’Piacöt). Da alcuni anni ha iniziato a esibirsi in pubblico, da solo o in collaborazione con altri artisti, presentando testi propri o di altri autori romagnoli, classici o contemporanei.

È stato fino al 2019 direttore della Biblioteca civica di Fusignano.

Prossimo appuntamento del Centro Relazioni Culturali: venerdì 3 maggio alle 18 nella sala D’Attorre. Presentazione del libro “Una storia dei diritti delle donne” di Alessandra Facchi e Orsetta Giolo. Condurrà Francesca Masi.