Obiettivo generale è quello contribuire al miglioramento della qualità della vita della popolazione saharawi.
Il progetto interviene su alcuni assi fondamentali, attraverso azioni atte a migliorare e garantire servizi, assistenza di base e beni di prima necessità. Gli assi prioritari riguardano tre settori: salute, scuola, sicurezza alimentare.
Per quanto riguarda la componente sanitaria, il progetto supporta il Ministero di Salute Pubblica con interventi di educazione, prevenzione e cura di alcune patologie incidenti in tre ambiti integrati (Urologia Pediatrica, prevenzione delle Epatiti virali, Salute Materno-Infantile). Nello specifico sono previste le realizzazioni delle seguenti attività:
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prevenzione e diagnosi nelle scuole, attraverso l’operato della Commissione sanitaria scolastica che effettua screening e selezione di casi da trattare;
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formazione e sensibilizzazione rivolta alle donne (insegnanti e madri degli alunni), sviluppando l’adozione di buone prassi e condivisione dei percorsi sanitari che favoriscano l’eventuale accesso alle strutture sanitarie dei bambini;
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trattamento in loco e formazione del personale sanitario: la commissione estera che si reca in missione in loco effettuerà interventi su bambini e visite a donne (casi precedentemente selezionati) e si occuperà della formazione/aggiornamento del personale sanitario locale;
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monitoraggio e verifica di casi positivi in epatite virale e delle corrispondenze delle cartelle cliniche: si intende rafforzare il sistema di monitoraggio e verifica di casi puntuali, anche con verifiche incrociate in coordinamento di rete settoriale e promozione della formazione dei referenti locali.
La componente educativa determina interventi a supporto dell’educazione, in particolare nella scuola di Tifariti, collocata nei Territori Liberati del Sahara Occidentale. Le attività mirano a contribuire al miglioramento della qualità della vita dei giovani sahahrawi, attraverso il supporto della scuola di Tifariti, prevedendo il miglioramento dei servizi e il supporto ad attività generatrici di reddito. Nello specifico si supporta la gestione della mensa scolastica, si cercherà di favorire la frequenza degli alunni, attraverso il supporto alla gestione di un servizio di trasporto, si sosterrà l’organizzazione logistica e tecnica, adeguando la strumentazione esistente. Quattro referenti italiani svolgeranno una missione in loco per coordinare le autorità locali e per monitorare e valutare lo stato di avanzamento delle attività. Il coordinatore e un tecnico locale svolgeranno invece una missione formativa in Italia sulla gestione dell’approvvigionamento energetico e idrico. Tale attività si realizza in continuità con le due precedenti annualità di progetto della Rete Tifariti, che abbraccia tutti i partecipanti al Tavolo Paese Saharawi istituito presso la Regione Emilia Romagna e include organizzazioni anche al di fuori del territorio regionale.
Infine, per quanto riguarda la componente legata alla sicurezza alimentare, il progetto mira a fronteggiare l’emergenza alimentare, attivare pratiche di prevenzione sanitaria, di cura e della salute, agendo in particolare sull’alimentazione dei bambini, dei malati e delle donne in gravidanza e delle persone in situazione di disagio sociale e fisico. Si forniranno a circa 80 famiglie dislocate nelle varie wilayat, identificate sulla base delle necessità contingenti, capi di bestiame (dromedari da latte e ovini) e foraggio per il loro mantenimento.
Particolare attenzione si darà alle iniziative di restituzione alla cittadinanza dell’Emilia Romagna, al fine di mantenere costantemente il legame fra i due territori e favorire la conoscenza della causa saharawi e degli interventi realizzati.
Periodo di realizzazione: 2015 – 2016
Proponente: Comune di Ravenna
Partner italiani: Associazione Kabara Lagdaf (Modena), Associazione El Ouali (Bologna), CISP Emilia Romagna, Comune di Forlì, A.F.M.F. – Associazione Forlivese Malattie del Fegato, Nexus Solidarietà Internazionale Emilia Romagna, Associazione W.I.T.H. YOU, Collegio delle Ostetriche della Provincia di Ravenna, Unione dei Comune di Distretto Ceramico, Comitato UISP Emilia Romagna, Comune di Nonantola, Associazione 1514 Oltre il Muro
Partner locali: Ministero di Salute Pubblica RASD, Ministero della Cooperazione RASD, Rappresentanza per l’Italia RASD – Fronte Polisario.
Ente co-finanziatore: Regione Emilia Romagna
Montante totale del progetto: € 79.000,00