La fiducia nell’Unione Europea non viene scalfita

Una panoramica del sondaggio Eurobarometro di gennaio-febbraio 2023

Resta alta la fiducia dei cittadini nelle istituzioni dell’UE e nel futuro dell’Unione. È il risultato che emerge da oltre 37 mila interviste coordinate dalla Commissione europea e realizzate per la Rappresentanza della Commissione europea in Italia tra il 12 gennaio e il 6 febbraio 2023. Il sondaggio, che ha coperto i 27 stati membri e altri dodici paesi del continente europeo, è stato condotto nel contesto geopolitico e nazionale caratterizzato dal primo anniversario dall’inizio della guerra in Ucraina e dalla conseguente incerta situazione economica, dai primi cento giorni del nuovo Governo e dal superamento della fase più acuta della pandemia di COVID-19

Nonostante le criticità di questo quadro, i dati sul campione italiano (1026 cittadini) mostrano tutt’altro che un peggioramento della considerazione dell’UE. Infatti, le misure prese dalle istituzioni UE e nazionali a sostegno dell’Ucraina e le sanzioni alla Russia soddisfano la maggior parte degli intervistati e oltre i 2/3 dei cittadini risulta favorevole al rafforzamento in materia di difesa a livello UE. Inoltre, la guerra in Ucraina ha accresciuto il sostegno alle energie rinnovabili e per la riduzione della dipendenza dall’import di gas e petrolio. 


Riguardo alla situazione economica, l’inflazione resta la principale preoccupazione degli italiani, di cui oltre la metà lamenta gravi conseguenze anche sulla situazione finanziaria personale. Ciononostante, gli italiani restano favorevoli all’euro e auspicano una politica comune europea sul commercio sempre più orientata alla tutela dell’ambiente e al lavoro.

Il Parlamento, tra le istituzioni UE, si conferma quella su cui gli italiani fanno maggiore affidamento, superando anche la fiducia provata per le istituzioni nazionali. Il 66% degli intervistati si dichiara ottimista sul futuro dell’UE e vorrebbe assistere a più decisioni prese a livello europeo. Cresce la soddisfazione per il modo in cui gli interessi dell’Italia sono tenuti in considerazione dall’UE, anche se solo un cittadino su tre ritiene che la propria voce conti nell’UE. Sia a livello europeo che nazionale cresce l’apprezzamento per come le istituzioni hanno affrontato la pandemia di COVID-19, che si traduce in un vasto sostegno alla politica comune europea in materia di salute, vista con favore dal 70% del campione italiano e dal 67% di quello UE.