05 Agosto 2019

Noemi Di Segni, nel giorno del ricordo del Porrajmos: “Ad alti livelli istituzionali si continua a soffiare sul fuoco di orrendi pregiudizi”

Nel giorno in cui si ricorda il Porrajmos, il massacro di centinaia di migliaia di Rom e Sinti, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni afferma:
“Si ricorda in queste ore il Porrajmos, il massacro di centinaia di migliaia di Rom e Sinti nei campi di sterminio nazisti. Oltre alla doverosa memoria di chi fu barbaramente ucciso, si tratta di una vicenda che ha ancora molto da insegnarci. Questa ferita aperta e che mai potrà rimarginarsi nella coscienza d’Europa parla infatti anche al nostro presente. È un monito, terribile ma anche ineludibile, sulle conseguenze cui possono portare le parole di odio che per secoli hanno attraversato il continente, ottenendo in quegli anni un terreno ancor più fertile per passare dalla teoria ai fatti. Sta a noi non soltanto vigilare perché ciò non riaccada, ma anche intervenire con la massima fermezza davanti a nuovi segnali di pericolo che si ripresentano in modo sempre più allarmante anche per l’irresponsabilità di chi, ai più alti livelli istituzionali, continua a soffiare sul fuoco di orrendi pregiudizi”.

75 anni fa gli ultimi 2987 Rom e Sinti rimasti nello Zigeunerlager bruciarono in una notte. Loro inseme a mezzo milione di nostre sorelle e fratelli morti durante la seconda guerra mondiale a noi hanno lasciato il dovere di ricordare. Ma a cosa ci serve ricordare oggi nel 2019 in Italia, se il 78 per cento degli italiani ha pregiudizi nei confronti di rom e sinti, se nell’ultimo anno gli attacchi e le aggressioni fisiche nei confronti di rom e sinti sono stati attroci, non risparmiando nemmeno bambini, ma nessuno si è scandalizzato? Se il ministro dell’interno Italiano dichiara che purtroppo “quelli italiani ce li dobbiamo tenere” e ordina censimenti degli insediamenti in tutta Italia per poi sgomberare senza soluzioni alternative? Se in una giornata come questa nessuna istituzione italiana ufficialmente comemora lo sterminio di rom e sinti, perché in Italia formalmente non è riconosciuto? Cosa abbiamo imparato noi da quello che è successo durante la seconda guerra mondiale e dopo? Non possiamo oggi ricordare senza essere consapevoli che di nuovo in Italia la società e il successo politico di chi ci guida si basa sull’odio e sullo sfruttamento dell’odio nei confronti dei diversi. Non possiamo non sapere che l’unico modo per combattere o almeno arginare quell’antiziganismo che non si è mai spento, che continua a colpirci e ci colpirà ancora più forte è la nostra stessa forza, la nostra partecipazione politica, il nostro essere più forti in tutta Europa, sono le nostre alleanze con tutti coloro che hanno una visione per il futuro di rispetto di convivenza e di fratellanza.

Dijana Pavlovich

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