08 Agosto 2013

RITORNO E REINTEGRAZIONE NEL PAESE DI ORIGINE: NASCE LA GUIDA OIM PER LA CREAZIONE E LA GESTIONE DI UNA MICRO-IMPRESA

“Ritorno Produttivo – Guida alla creazione e gestione di una micro-impresa per i migranti che rientrano nel proprio paese di origine”. Questo il titolo della nuova pubblicazione prodotta dall’OIM Roma e rivolta in modo specifico a tutti quei migranti che, volendo aderire ai programmi di Ritorno Volontario Assistito, intendono avviare una attività imprenditoriale nel paese di origine.

“La Guida”, spiega José Angel Oropeza, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento OIM per il Mediterraneo, “è stata realizzata nell’ambito del progetto Remploy II – finanziato dal Ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e Immigrazione e dal Fondo Europeo per i Rimpatri – e nasce dalla raccolta e rielaborazione dei materiali didattici prodotti nell’ambito di corsi di formazione sulla creazione di micro-impresa, organizzati per i migranti beneficiari del progetto. I corsi sono stati realizzati da enti di formazione quali l’Associazione Formazione Professionale del Patronato San Vincenzo di Bergamo, il C.E.S.C.O.T. di Genova e la Fondazione Il Faro di Susanna Agnelli di Roma.”

Il Progetto Remploy II ha lo scopo di sostenere il ritorno di quei migranti in condizioni di particolare vulnerabilità e a rischio di irregolarità che desiderano spontaneamente tornare a casa e, allo stesso tempo di promuovere un percorso di reintegrazione socio-lavorativa che possa dare ai beneficiari e alle loro famiglie la possibilità di cominciare una nuova vita nel loro paese d’origine e – ove possibile – contribuire allo sviluppo o alla ricostruzione del loro paese d’origine.

La guida spiega come avviare e gestire un’attività autonoma descrivendo le varie fasi del progetto imprenditoriale: dalla definizione dell’idea alla sua attuazione, dalla ricerca di finanziamenti alla promozione dell’attività.

“La pubblicazione,” conclude Oropeza, “è stata realizzata in sei lingue diverse: italiano, inglese, spagnolo, francese, arabo e portoghese, con l’obiettivo di diffonderla presso i migranti propensi a rientrare nel proprio paese e a realizzare un progetto lavorativo autonomo”.

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