27 Maggio 2014

VINCE LA MOSCHEA DI RAVENNA MA TRIONFA L’INTEGRAZIONE

La Moschea di Ravenna batte la Nigeria con il risultato di 3 a 2. Questo il risultato della seconda edizione del torneo “Un calcio al razzismo” disputato nel campo sportivo Endas Monti lo scorso week end.

L’iniziativa è stata sviluppata nell’ambito del Festival delle culture dalla Casa delle culture del Comune di Ravenna e dalla associazioni che hanno partecipato alla progettazione partecipata del Festival in collaborazione con la UISP Ravenna nella persuasione che che lo sport possa rappresentare un valido mezzo di integrazione fra i cittadini e le comunità.premiazioni

Le squadre che hanno gareggiato erano rappresentative di diverse nazionalità ed erano identificate, generalmente, in base al nome della paese di origine. Un criterio che tuttavia è stato seguito con flessibilità: nel caso della moschea di Ravenna, la formazione era composta da giocatori tunisini, marocchini e macedoni. Ed è stata una scelta vincente in quanto questa formazione si è aggiudicata la finale svoltasi domenica pomeriggio contro la Nigeria dopo una partita concitata ma anche estremamente esaltante.

La Nigeria è giunta in finale, al termine di un match molto combattuto, battendo in semifinale il Marocco con il risultato di 3 a 2. La Moschea di Ravenna ha incontrato in semifinale l’ottima squadra del Senegal vincendo di misura con l’esito di 1 a 0.

La squadra del Senegal si è aggiudicata, a tavolino, la finale per il terzo e quarto posto per forfait della squadra avversaria, il Marocco. Tra i partecipanti al torneo anche la squadra del progetto SPRAR costituita da rappresentanti di diversi paesi, tutti beneficiari del progetto di accoglienza e tutela delle persone che richiedono asilo e protezione umanitaria gestito dal Comune di Ravenna in collaborazione con la coop. Soc. Persone in movimento, la quale è stata battuta nella fase eliminatoria dalla Moschea di Ravenna con il risultato di 2 a 0. La premiazione si è svolta in presenza dell’Assessore all’immigrazione del Comune di Ravenna, Martina Monti.

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